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Istruzione, presa di posizione di Carmelo Pullara candidato alle prossime elezioni regionali.

Con la mobilità straordinaria 2016 del Governo Renzi gran parte dei docenti sono stati trasferiti dal sud al nord a causa del contingente esiguo numero di posti nel meridione. Un esodo che ha costretto le famiglie a separarsi.
Il bivio: o questo, o niente.
Molti docenti, ormai non più giovanissimi, con famiglia e una posizione sociale consolidata, sono stati costretti a lasciare la propria terra per inseguire il tanto agognato ruolo.
Anche a 1600 km dalla terra d’origine!
Immissione in ruolo che il Governo non ha regalato, ma che è stato frutto di anni e anni di precariato nella provincia d’appartenenza. Beffarda la riforma scolastica e la famigerata Legge 107, beffardo il destino degli insegnanti della “buona scuola”.
Volete l’immissione in ruolo? Eccola. Su scala nazionale. La sede la scegliamo per mezzo di un sistema informatico che utilizza il famoso algoritmo impiegato per le immissioni in ruolo e per la mobilità docenti 2016, con un conseguente smistamento di docenti (padri e madri di famiglia) nei posti più disparati d’Italia, a Km e Km di distanza dalla famiglia. Eppure le soluzioni alternative a questo scempio c’erano, ma non si sono volute abbracciare. Più volte infatti le parti in causa hanno suggerito alternative a questo esodo forzato e selvaggio: l’introduzione del tempo pieno anche al sud; la diminuzione del numero alunni per classe (basta alle classi pollaio!); ritorno al modulo (via insegnante prevalente); l’introduzione dell’insegnamento della lingua inglese anche nell’infanzia (primo passo per l’entrata reale – e non fittizia – in Europa).
Tale incremento di cattedre in organico di diritto (senza intaccare l’organico di fatto) avrebbe costituito non solo una soluzione a livello numerico del problema, ma avrebbe rappresentato un valore aggiunto per ciò che attiene la qualità della didattica e la crescita culturale dei nostri figli. Abbiamo assistito invece al completo svuotamento del SUD, diventato sempre più distante. A marciarci anche le compagnie aeree, di navigazione e di trasporto in generale, che lo scorso agosto hanno gonfiato i prezzi dei biglietti per i docenti prossimi all’esilio. Oggi finalmente i primi ricorsi vinti contro il Ministero della Pubblica Istruzione a favore dei docenti che – coraggiosamente – hanno rivendicato i propri diritti calpestati. I primi hanno vinto in Puglia. Ed è solo l’inizio della rivincita. Perché ficcheranno i risarcimenti e i ritorni alla base. Auspico nel frattempo un governo illuminato che faccia le dovute correzioni ad errori che hanno separato famiglie e creato disagi psicologici ed economici non indifferenti.

Carmelo Pullara