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Di Sandra Greco

Ho sempre studiato la nutrizione in ogni suo aspetto e con grande curiosità, dalla dietologia alla nutrizione clinica, con grande passione per la biochimica della nutrizione e per l’endocrinologia. Ma un corso di qualche anno fa ad Avellino, mi ha spinto ad approfondire lo studio della posturologia clinica e la sua applicazione nel mio campo, arricchendomi di una nuova conoscenza.

Per fare chiarezza partirò dalla cellula.

Il corpo di un uomo adulto di 70 kg e altezza media  ne contiene circa 100 mila miliardi. Impossibile stabilirlo con esattezza. All’interno di ognuno di essa  avvengono circa 35000 reazioni chimiche al secondo. Le cellule raggruppandosi danno vita ai tessuti, i tessuti agli organi e gli organi agli apparati. Questi ultimi per funzionare in modo  corretto, devono raggiungere l’equilibrio metabolico. Di conseguenze, qualsiasi distretto metabolico andremo ad analizzare, risentirà del l’influenza del nostro nutrimento e ogni singola cellula lavorerà con l’energia che gli verrà fornita attraverso l’alimentazione.

In breve, gli squilibri biochimici causati da una scorretta alimentazione, possono nel tempo, causare disfunzioni organiche e funzionali, sfociando in infiammazioni silenti, dolori muscolari ed infine alterazioni posturali.

Per esempio, una ridotta tolleranza verso un alimento (es. il lattosio) oppure un’infiammazione gastro-colica,  attraverso un complesso sistema di mediatori chimici (ormoni, citochine, neurotrasmettitori), allertano tutto il sistema immunitario producendo anticorpi. Questo squilibrio, porta ad una disfunzione dell’organo interessato e di conseguenza delle strutture ad esso collegate generando appunto le infiammazioni. Queste ultime provocheranno alterazioni del tono muscolare attiguo, che, avendo inserzioni scheletriche si ripercuoteranno su tutta la struttura.

Il diaframma per esempio, è un muscolo a stretto contatto con i visceri, uno squilibrio alimentare può determinare una sua contrattura, che anatomicamente provocherà una trazione sulla colonna vertebrale. Sorte simile tocca al muscolo ileo-psoas (il muscolo dell’anima), che inevitabilmente tenderà a provocare una iperlordosi lombare con probabile conseguente anteroversione del bacino e un varismo delle ginocchia, procurando talvolta piattismo del piede.

Un’alimentazione errata, può inoltre provocare osteopenia, osteoporosi e anomalie dell’arcata dentale (una delle principali cause di disfunzione posturale) che, in forte correlazione con l’ingresso di cibi acidificanti, causano progressivamente un’alterazione  dei sistemi tampone, con conseguente inefficienza dell’omeostasi corporea. Le scorie acide si depositano nel tessuto connettivo, osseo e cartilagineo in cui riscontreremo una perdita di elasticità con maggiore predisposizione a traumi ed infortuni. Lo squilibrio biochimico è però solo all’inizio. Per tamponare l’acidità metabolica, il muscolo rilascerà sodio, si consumerà più fosforo,  l’osso inizierà a rilasciare il calcio, i reni rilasceranno ioni ammonio creando un danno ai recettori del GH, un ormone legato allo sviluppo muscolare e all’invecchiamento.

In conclusione, sulla base della mia esperienza e nel  riscontro dei dati ottenuti negli ultimi anni in collaborazione con posturologi, fisioterapisti e chinesiologi,  un’alimentazione bilanciata,  riduce i problemi legati alla postura, il declino delle capacità motorie, traumi ed infortuni.