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image012I Carabinieri della Compagnia di Licata, anche con l’ausilio della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Battaglione “Sicilia” di Palermo, hanno intensificato i controlli del territorio della città di Licata, finalizzati a garantire un maggiore sicurezza reale e percepita dai cittadini. In particolare i Militari dell’Arma hanno garantito la presenza nel centro cittadino sia durante il giorno che in ore notturne, con più pattuglie automontate posizionate nelle principali arterie stradali di Licata, ponendo attenzione al centro città, e alla Strada Statale 115, ove è stato istituito un posto di blocco, al fine di porre sotto la lente di ingrandimento tutto il traffico veicolare.
L’attività, finalizzata a controllare i luoghi maggiormente frequentati da pregiudicati o comunque da persone sospettate di dedicarsi ad attività malavitose, ha consentito di controllare 105 persone e 92 veicoli circolanti sulla pubblica via.
Sono stati controllati 2 esercizi pubblici per la somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico di Licata ed eseguite 7 perquisizioni personali e veicolari finalizzate alla ricerca di armi e/o sostanze stupefacenti.
20 contravvenzioni al Codice della Strada sono state accertate e contestate ad alcuni automobilisti, per un importo di circa 3000 Euro, di cui 3 autoveicoli e motoveicoli sono stati sequestrati per mancanza di copertura assicurativa per la responsabilità civile automobilistica. Sono state controllate 20 persone destinatarie degli arresti domiciliari, della misura di sicurezza della Libertà vigilata e della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno. Infine, sono stati contravvenzionati ben 2 venditori abusivi di frutta, elevando delle sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 800 Euro. In questo contesto sono stati sequestrati circa 100 chili di uva da tavola e vari frutti, il tutto venduto abusivamente in totale assenza delle autorizzazioni previste per la commercializzazione e vendita di prodotti alimentari, in tutti i casi di dubbia provenienza.
L’uva e la frutta sequestrata, alla luce della non tracciabilità della provenienza e della palese non conformità con le norme in vigore in materia igienico – sanitaria, quest’ultima dovuta ad una visibile presenza di pesticidi, che avrebbero avuto un effetto dannoso sulla salute delle persone, verrà necessariamente distrutta a mezzo smaltimento rifiuti.