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CONFERENZA BiondiOtto candidati. Dottor Biondi, non siete troppi per una sola poltrona?

“In sincerità non pensavo, vista l’enorme difficoltà a cui dovranno andare incontro i futuri amministratori locali, che ci sarebbero state così tante vocazioni. Ritengo, comunque, un fatto positivo offrire ai cittadini elettori una così ampia possibilità di scelta, ognuno potrà identificarsi meglio nel progetto e nel candidato più affine alle proprie sensibilità. Del resto il sistema elettorale del doppio turno interpreta questa filosofia; e può, di fatto, rappresentare delle vere e proprie elezioni primarie (oggi, fortemente invocate da tutti i partiti politici): fatte in regolari seggi elettorali, e non in gazebo, più o meno improvvisati ed estemporanei, con le immancabili aspre polemiche del giorno dopo”.

Anche in queste nuove elezioni per il sindaco nessuna donna. Significa qualcosa per Licata?

“Significa che storicamente, nella nostra città, l’attività politica è stata quasi esclusivamente esercitata dagli uomini, poche sono state le donne che in passato hanno avuto ruolo e spazio politico. Negli ultimi anni, fortunatamente, qualcosa è cambiato, la presenza femminile è stata una costante nelle giunte comunali succedutesi alla guida della città. Grazie anche alle quote rosa e all’introduzione della preferenza di genere il numero delle donne nell’attuale consiglio comunale è sensibilmente aumentato, e sono convinto che crescerà ancora in queste prossime elezioni. Tutto ciò lascia ben sperare che in un futuro abbastanza prossimo ci saranno un buon numero di donne con l’esperienza e le motivazioni giuste per competere alla difficile carica di primo cittadino”.

Perché Lei, che è già stato sindaco, vuole riprovarci?

“Perché, con mio rammarico, il lavoro di sviluppo della città avviato dalla mia amministrazione non solo si è fermato, ma rischia seriamente di essere vanificato, compromettendo tutto ciò che si è fatto per rilanciare concretamente i settori strategici del nostro territorio. Licata, oggi più che mai, ha bisogno di una amministrazione stabile, dotata della necessaria esperienza, delle dovute competenze e soprattutto di una chiara visione per riprendere il cammino di quello che fu definito non molto tempo fa: il Modello Licata; uno sviluppo sostenibile basato prioritariamente sulle nostre principali peculiarità: sole, mare, natura, paesaggio, storia, beni culturali ed enogastronomia”.

Quante proposte utili per il governo della città ha finora ascoltato?

Dai confronti avuti in queste settimane con gli operatori dell’edilizia, del turismo, con i produttori agricoli, i pescatori, i professionisti, le associazioni, il mondo giovanile e tantissimi comuni cittadini, abbiamo potuto raccogliere spunti e suggerimenti validi per meglio calibrare la nostra proposta per il governo della città. Ma la cosa che è emersa in modo preponderante è la richiesta corale di poter contare su un’amministrazione stabile, capace, per idee e competenza, di rimettere in moto l’economia della città, disposta, sempre e non soltanto nel momento elettorale, al dialogo e all’ascolto delle istanze e dei bisogni di ogni singola parte della nostra comunità”.

Nonostante le difficoltà e le scarse risorse del momento cosa serve per creare vere occasioni di sviluppo?

“Bisogna ritrovare quella voglia di fare e quello spirito propositivo che dal 2004 al 2007 ha consentito alla nostra città di vivere un periodo di grande fermento socio economico. Sono stati gli anni in cui si sono concretizzati numerosi grandi e piccoli investimenti, gran parte ad opera di privati, che hanno dato il via alla realizzazione di numerose strutture turistico-ricettive, al rilancio dell’edilizia, all’insediamento di decine di attività produttive, alla realizzazione di svariate opere pubbliche, alla nascita di tante piccole iniziative imprenditoriali. Occorre far ridiventare Licata polo di attrazione per nuovi piccoli e grandi investitori, agevolare ed incoraggiare chi ha voglia di fare impresa: sburocratizzando al massimo le pratiche comunali; sostenendo ed accompagnando l’idea imprenditoriale nei successivi passaggi burocratici; potenziando e rilanciando lo Sportello Unico delle Attività Produttive; utilizzando al meglio gli strumenti di investimento come i Progetti di Finanza, il Partenariato Pubblico-Privato e le Società di Trasformazione Urbana. Solo cosi si può rilanciare la nostra economia e creare nuove e durature opportunità di lavoro. Più imprese faremo nascere nel territorio, più spazi occupazionali si renderanno disponibili, più rapida sarà la ripresa economica”.

biondi-angelo-sindacoCi sono, a Licata e ovunque, imprenditori che chiudono bottega e altri che protestano a causa delle tasse imposte dal governo nazionale. Fuori dalla demagogia, quante possibilità ha un sindaco di poterle ridurre?

“Tributi e finanza comunale dovranno essere argomenti su cui ogni candidato sindaco dovrà pronunciarsi con la massima chiarezza: personalmente sono stanco di candidati che in campagna elettorale promettono con disinvoltura tagli e diminuzione di tasse e tributi, per poi smentirsi una volta eletti, e giustificarsi chiamando in causa debiti e disastri ereditati dalle amministrazioni che li hanno preceduti. Sappiamo tutti che le finanze comunali sono messe talmente male da non consentire, sull’argomento tributi, di fare demagogia o di lanciarsi in facili promesse che diventerebbero dei boomerang una volta eletti. Entrando nel merito, è nostra ferma intenzione affrontare tale materia in maniera estremamente seria ed equilibrata: partendo dalla volontà di ridurre l’attuale carico fiscale alle famiglie e alle imprese che vivono ed operano in questa città. Per IMU e TASI interverremo con una graduale riduzione allo scopo di giungere nel più breve tempo possibile al coefficiente minimo imposto dalla legge nazionale e nello stesso tempo opereremo una attenta rivisitazione dei relativi regolamenti comunali con lo scopo di introdurre ogni possibilità di sgravio e/o esenzione prevista dalle attuali norme o lasciate all’autonomia e discrezionalità dei singoli Comuni. In merito alla TARI, l’obbiettivo sarà quello di adottare un modello di raccolta e smaltimento rifiuti in grado di coniugare due aspetti fondamentali: forte abbattimento degli attuali costi, e una crescita costante della qualità del servizio. Verrà, con attenzione e rigore, predisposto un nuovo Piano di Intervento, con studio analitico e rigoroso dei costi reali e con il graduale potenziamento della raccolta differenziata. Sarà privilegiato un modello che escluda il Comune dall’onere di acquisto, gestione e manutenzione di mezzi e attrezzature varie e soprattutto da inutili costi per le  indennità di novelli consiglieri d’amministrazione, revisori dei conti, direttori generali e via discorrendo: fattori che hanno contribuito in maniera sostanziosa a determinare gli alti costi del servizio espletato dalla Dedalo, una società a totale capitale pubblico – è bene ricordarlo – che ha sempre operato in house”.

Stessa domanda, dottor Biondi, sui giovani e sul lavoro. Tanti di loro si stanno impegnando in questa campagna elettorale per non andare via da Licata. Cosa sente di poter dire a un giovane licatese?

Quello che dico da tanto tempo e che personalmente ho fatto anch’io da giovane: credere nelle potenzialità di questa città; impegnarsi seriamente per renderla migliore; non aspettare passivi il “posto” che qualcuno ti ha promesso; di osare, dando sfogo alle proprie idee, inventandosi il lavoro con iniziative imprenditoriali legate alle potenzialità di questo nostro meraviglioso territorio. Inoltre, se saremo chiamati ad amministrare, daremo aiuti, incentivi e sostegno a tutti quei giovani che avranno voglia di fare. Nello stesso tempo ci adopereremo per riprendere i contatti con tutti quei grandi gruppi imprenditoriali che, in passato, avevano presentato importanti progetti nel settore turistico e dell’agroalimentare al fine di creare nuove opportunità occupazionali”.