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Nelle strade di Licata si misura la vera, gigantesca portata dei disastri della politica. La campagna elettorale dovrebbe essere fatta dai vari candidati alla regione davanti ai cassonetti ancora una volta stracolmi d’immondizia non raccolta. Lì dovrebbero distribuire i facsimili. Lì spiegare cosa succede da tempo a questa città. Lì chiedere ragione del fallimento della Dedalo, un sistema creato per spillare soldi ai cittadini, da sempre carrozzone inefficiente e costoso.
Mesi di scontro aperto tra la commissaria del Comune, Brandara, e il commissario della Dedalo, Gueli. Denunce alla Procura per interruzione di pubblico servizio e comunicazioni al Prefetto e all’assessore regionale. Un lungo contenzioso economico tra il Comune e la Dedalo su somme da dare o da avere. Una serie di inutili comunicazioni ai cittadini su nuove società, mai entrate in funzione, come la SRR e l’APEA che dovrebbero presto risolvere questo problema senza fine per Licata.
Quando parliamo di disastro politico non è solo alla regione che ci riferiamo: a chi ha creato gli ATO rifiuti, a chi li ha confermati, a chi – come Crocetta che doveva mettere ordine nel settore – nulla ha fatto per mantenere la promessa e ci lascia questo stato di cose insopportabile e vergognoso. Ci riferiamo soprattutto alla politica locale, che ha avuto la brillante idea di sfiduciare il sindaco e se stessa e di consegnare nuovamente la città alla Commissaria. Condannando Licata a una gestione burocratica, cioè a quanto di peggio poteva capitarle. Un atto irresponsabile di cui si sono subito viste le conseguenze. Ora la città ha anche il problema della possibile interruzione del servizio pubblico urbano, con l’IBLA Tour che non riceve quanto le spetta dal febbraio del 2016.
Si può andare avanti così? Mai si è visto un tale abbandono e una così grave deriva istituzionale. Nessuno pone la giusta attenzione politica al problema dei rifiuti. Nessuno riesce a risolverlo. E chi si candida alla regione – dagli aspiranti governatori agli aspiranti deputati – non ne parla, non vede. Qualcuno di loro si metta davanti ai cassonetti e ne informi il proprio governatore di riferimento. Che magari finge di non conoscere il nostro problema, nonostante circolino le immagini della spazzatura. Non gli servirà per prendere voti stare davanti ai cassonetti, ma gli farà acquistare tanto prestigio politico. Tanto interesse per Licata.

Gaetano Cellura