Pubblicità

vladyRicurdativi di la vostra amica”, diceva Rosa Balistreri nel suo testamento artistico, “Quannu moru”. “Cantattrice” della sua vita, del popolo e del Sud intero, ancora oggi, a più di 25 anni dalla sua scomparsa, la sua vicenda non lascia il campo sgombro da polemiche, non concede spazi alla pazienza nei confronti di un personaggio che era così e basta: prendere o lasciare. Nel 2016, succede che in tanti ricordano chi sia, ma in pochi la ricordano. Ma succede anche che le personalità artistiche più disparate (anche quelle insospettabili), siciliane e non, continuino a dare vita a una sorta di pellegrinaggio spiritual-musicale che le conduce fino a Licata, tra i vicoli stretti della Marina. Qui, tra sospiri evocativi e sorrisi rassicurati dalla presenza ancora vivida della cuntastorie licatese, passeggiano e respirano la sua vita tragica; tra queste stradine, musicisti, scrittori, attori e registi, ancora oggi, tributano a Rosa una parte di sé, con la stessa devozione che lei aveva per la propria terra. Proprio da questa catarsi artistica e sociale prende le mosse l’installazione che “Niente Cambia Niente” e “Rosa Marina” presentano in questi giorni (28, 29 e 30 ottobre) al Kaos Festival di Racalmuto. La prima realtà è un collettivo che nel corso dell’estate scorsa ha realizzato alla Marina alcuni interventi legati dal filo conduttore della street art: “U Purpu Licatisi” e la “Madonna Matrioska”, tra tutti; Rosa Marina, invece, è un progetto frutto della collaborazione tra alcune associazioni licatesi che si sono date il nome di Patto di Corresponsabilità e hanno creato un orto urbano in prossimità della Rosa disegnata da VladyArt all’ingresso dei rifugi antiaerei, a Largo dei Piani. Al Kaos Festival, manifestazione dedicata all’editoria, alla legalità e all’identità siciliana che si svolge ogni anno in maniera itinerante, i licatesi hanno portato un’opera pensata per comunicare l’influenza della cantante licatese nell’attualità. “Una Rosa per Teca – affermano gli ideatori dell’opera – è il rosamarinamanifesto della condizione di chi vive in una realtà che soffoca le idee, ma le fa nascere. Attraverso una combinazione di forme, colori e suoni, si innesca un ingranaggio che, partendo dalla vita di Rosa Balistreri vuole estenderne i sentimenti a un’intera collettività: Licata. L’amore per la propria terra e la nostalgia di una lontananza necessaria ma ingiusta, sono temi di un’attualità amara, che accompagna la quotidianità di chi parte e di chi resta, facendone un unico quadro”.
Niente Cambia Niente e Rosa Marina condivideranno i sotterranei del Castello Chiaramontano della città di Sciascia con un’altra realtà giovane e dinamica di Castrofilippo: l’associazione “Cufù”, che da più di due anni si occupa della rigenerazione urbana della propria città, con progetti di streetart che hanno visto la partecipazione di artisti di calibro nazionale e con iniziative che mirano al coinvolgimento dei bambini e delle scuole (ben due i plessi che sono stati completamente “rivestiti” di opere d’arte). Al Kaos, Cufù presenterà “Nuove identità siciliane”, allestimento temporaneo comprensivo di una mostra fotografica sulle attività dell’associazione e di un’installazione che raffigura una territorio siciliano formato da decine di fili colorati, in una rete fatta di street art, educazione, rigenerazione dei luoghi e partecipazione.
Rosa Balistreri, dunque, rivive attraverso le forme e i colori dei linguaggi contemporanei, nella speranza che le nuove generazioni vadano un po’ più a fondo nell’approccio e nella conoscenza dell’artista licatese. Nell’auspicio che quei cittadini licatesi e siciliani ancora diffidenti nei confronti di Rosa, non la considerino più spudorata, vecchia e “lamintusa”, bensì materna, giovane e combattiva. Per essere finalmente ed autenticamente liberi in casa propria, e padroni reali e credibili della propria terra.