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10891947_684732391643807_3288077072337284675_nIl M5S di Licata ha scelto il proprio candidato sindaco. Diamo il benvenuto  a Gianluca Ciotta tra gli attuali otto re cittadini. Non so quanti votanti liberi ci siano oggi a Licata. Liberi dal bisogno. Liberi dal condizionamento. Non so quanti vogliano davvero cambiare questa nostra città votando te, caro Gianluca, oppure altri candidati nuovi o innovativi.

Conosci certamente il contesto locale e sai dunque quanto è difficile – per tutti a questo punto, ma soprattutto per te che hai bisogno del voto d’opinione – diventare sindaco di Licata. Eppure non credo che la tua sia una semplice candidatura di testimonianza. Tanto per dire: i penta stellati esistono anche a Licata e sono pronti a offrire un’alternativa elettorale e una proposta politica nuova. Ti auguro dunque un buon risultato. Perché sei intelligente e laureato. Perché hai un’età che ti permette di spendere tante energie per questa città.

E poi – se mi consenti un riferimento di carattere personale – perché sei figlio di un grande padre. Senza con questo nulla togliere ai padri e alle famiglie di tutti gli altri candidati. È solo un ricordo il mio. Il ricordo di un uomo, di un professionista e di un compagno di partito che ho avuto l’onore di conoscere e stimare.

Il dottor Guido Ciotta, se proprio non ha dato a molti di noi una coscienza politica, ha certamente fatto molto per renderla più matura. I suoi suggerimenti sulle scelte amministrative del Partito socialista venivano spesso ignorati. E le sue critiche – sempre frutto di onestà politica e intellettuale – lo obbligavano spesso a un ruolo di opposizione interna che a lui in fondo non dispiaceva. Era “lombardiano” il compagno Guido. Era della sinistra socialista. Cioè faceva parte della corrente liberale del partito. Non so quanti giovani di oggi sappiano chi era Riccardo Lombardi, siano a conoscenza del suo impegno antifascista e del suo essere stato membro del CLN.

Quel termine – sinistra socialista – non significava vicinanza al Pci, ma era sinonimo di modernità, di liberalsocialismo, di autonomia. Guido Ciotta partecipava sempre ai direttivi e alle assemblee del partito: e sempre con le proprie idee e con la propria autonomia politica e culturale. Votava quel che lo convinceva e disapprovava proposte che riteneva sbagliate per la città e la sua amministrazione. Questo era Guido Ciotta, medico ospedaliero e politico sottile di lunga militanza. Questo era il papà di Gianluca Ciotta, oggi candidato sindaco del Movimento5Stelle. Questo era: e ho detto poco. Perché, per ricordare tante opinioni scambiate, tanti suoi discorsi e tanti dibattiti, dovrei scrivere un saggio o un lungo articolo. Questo era Guido Ciotta, e certamente Gianluca, ottavo re di Licata, saprà fargli onore.

Gaetano Cellura