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SorceConsigliere Sorce, inizia per Licata una gestione commissariale dalla probabile durata di nove mesi. Non sarebbe meglio, vista la situazione della città, chiedere a Crocetta di poter votare prima? La richiesta dovrebbe partire dall’intero consiglio comunale naturalmente.

“Sarebbe sicuramente meglio per la città poter votare prima della prossima primavera. Penso che il Consiglio comunale potrebbe anche chiedere al presidente della Regione di aprire una finestra elettorale prima di quella prevista. Tuttavia ritengo sia importante fare, a tal proposito due considerazioni. La prima: il presidente Crocetta conosce benissimo la situazione politica ed amministrativa della nostra città e, quindi, penso abbia a propria disposizione tutti gli elementi per poter disporre un ritorno alle urne in tempi relativamente ragionevoli. La seconda: vi è un dato politico che, in questa fase, bisogna rilevare e, cioè, che questa situazione di stallo amministrativo e gestionale della cosa pubblica è stata determinata dalle tardive dimissioni del Sindaco e della maggioranza consiliare che ne appoggiava le scelte. L’opposizione, nella sua quasi totalità, ed il gruppo Ora Licata Lab, l’indomani delle vicende giudiziarie che hanno colpito l’allora sindaco di Licata, ne ha subito chiesto le dimissioni, come atto di responsabilità politica e di amore verso la città, basti leggere gli atti consiliari. Questo non è accaduto e la città è stata amministrata da un vice sindaco e da assessori non legittimati da un consenso politico diretto e primario. Se sindaco e maggioranza avessero fatto la scelta da noi consigliata, a quest’ora, probabilmente, non saremmo qui a parlare di commissariamento, ma avremmo un sindaco ed una amministrazione legittimata a governare la città sulla base di un consenso popolare”.

Il nuovo commissario regionale dottor Cartabellotta ha detto che sarà presente a Licata due volte alla settimana. Non è una presenza minima e saltuaria per l’amministrazione costante e impegnativa di cui la città ha invece bisogno?

“Sono sempre stato convinto che per amministrare un centro grande e dalle complesse problematiche come il nostro ci vuole gente che stia in prima linea, sempre e comunque. La conduzione commissariale, giova ricordarlo, non è politica. Questo significa che lo sforzo maggiore del commissario sarà quello di garantire la gestione ordinaria della cosa pubblica, affrontare i problemi più urgenti, adottare gli atti più importanti ed accompagnare la città, nel miglior modo possibile, alle prossime elezioni, rimandando alla futura amministrazione le scelte e le decisioni sulla città che chi governerà vorrà realizzare”.

Tutti – dalla giunta uscente al presidente del consiglio comunale – hanno sentito il dovere di fare il bilancio di un anno di lavoro. Lei, dottor Sorce, che giudizio dà di quest’anno di governo cittadino e, già che ci siamo, anche dell’attività politica del vostro gruppo, Licata-Lab?

“Penso che sarebbe stato giusto e politicamente corretto portare in Consiglio comunale la relazione annuale al fine di sottoporla all’approvazione del massimo consesso cittadino. I bilanci oltre che farsi con le conferenze stampa o attraverso gli organi di comunicazione vanno fatti principalmente nelle sedi istituzionalmente preposte. Il giudizio sulla passata amministrazione comunale è sostanzialmente negativo, anche se bisogna dire, per onestà intellettuale, che avrei preferito che Licata avesse avuto un governo valutabile in un arco temporale più ampio. Bisogna capire da dove parte il giudizio. Dalle cose che hanno fatto? Facciamo alcuni esempi. Se si studia attentamente il programma amministrativo del sindaco Balsamo, direi ben poco. Basti leggere le prime pagine dove si parla di riqualificazione degli ingressi e delle periferie della città, dell’istituzione del vigile di quartiere, del problema randagismo, ed altro ancora. Le aree verdi in realtà sono state quasi completamente lasciate all’incuria ed all’attacco del degrado; bisogna pur dire che anche nostri concittadini, fortunatamente una minoranza, con inqualificabili atteggiamenti vandalici, in alcuni casi, di questi spazi, ne hanno compromesso la stessa esistenza (villetta Piano Cannelle). Pur tuttavia, nello specifico, nonostante le nostre reiterate segnalazioni, si è fatto pochissimo, quasi niente, per bonificare quell’area. La mancata riqualificazione del giardino comunale (villa Elena). Anche su questo versante abbiamo fatto, nei mesi scorsi, delle denunce sullo stato di abbandono nel quale la struttura era stata ridotta. È importante verificare se gli interventi di ristrutturazione che sono stati operati o che si stanno operando rispondono realmente ai bisogni che merita un giardino che rappresenta per la nostra città un vero e proprio monumento storico, ma le cui problematiche vanno affrontate con metodo e rigore scientifico. Ma di questo ne parlerò in un mio prossimo intervento. Potremmo parlare della pressione fiscale, con le aliquote IMU portate ai livelli massimi; una pressione fiscale fortemente al di sopra delle possibilità economiche delle nostre famiglie a fronte di servizi sicuramente non all’altezza del prezzo che i nostri concittadini sono chiamati a pagare. Il bilancio comunale di previsione 2014, che il sindaco si era impegnato di portare in Consiglio Comunale nei primi mesi dell’anno corrente, saremmo stati contenti se avessero portato in Consiglio almeno le linee guida sul quale articolare lo strumento di programmazione finanziaria. Invece il Consiglio comunale sarà ancora una volta chiamato a discutere ed approvare un bilancio meramente ragionieristico ancorché privo di contenuti e di elementi programmatici. Il giudizio sull’operato del mio gruppo consiliare lo devono dare i cittadini, o almeno quelli che hanno avuto la possibilità e la “fortuna” di conoscere i nostri atti e i nostri interventi consiliari. Visto che, delle le sedute del Consiglio comunale la nostra città non ne ha potuto apprezzare i contenuti, se non in brevi e, qualche volta, non esaustive note giornalistiche. Posso solo dire che non abbiamo lesinato energie per fare in modo che venissero rappresentati gli interessi della nostra comunità, cercando di bene interpretare il nostro ruolo di portatori sani delle istanze che provengono dal nostro territorio”.

Ci sono problemi urgenti: il bilancio da approvare, un importante finanziamento pubblico da salvare (se è ancora possibile); e poi la pulizia e lo stato di totale abbandono in cui versa Licata soprattutto in questi giorni di agosto nei quali avrebbe invece dovuto mostrare ai vacanzieri un’immagine decorosa. Un solo commissario, e per di più di saltuaria presenza, può assolvere questi compiti gravosi?

“Penso che i problemi formulati nella sua domanda meritino delle risposte forti ed immediate. A questi mi permetta di aggiungere quello della legalità e del controllo del territorio. Viviamo in una città nella quale il rispetto delle regole e della convivenza civile sono quotidianamente calpestate. Basta chiedere a qualche commerciante, operatore turistico, o a qualche impresa agricola per capire in che condizioni si è costretti ad operare (furti di cavi di corrente elettrica nella campagne e nelle periferie cittadine, negozi che vengono fatti oggetto di atti delinquenziali, collegamenti stradali che cedono in maniera strutturale). Gli aspetti legati all’emergenza “legalità” sono stati da me e dal mio gruppo sollevati con pesantezza all’atto dell’approvazione della Zona Franca per la Legalità: in quella sede chiesi la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, ancora aspetto fiducioso una risposta. Ritengo che il Commissario vada aiutato ad accompagnare, ripeto, nel modo migliore la città alle prossime elezioni. È importante l’apporto collaborativo e propositivo di tutti: associazioni, parti sociali, mondo della scuola, partiti politici. Diamogli il tempo di conoscere e di studiare i temi che vanno affrontati con urgenza e priorità ed aiutiamolo a operare nel modo migliore nell’interesse della città. Io non credo sia un problema di giorni, due o tre alla fine cambia poco. Non è un sindaco e non può fare scelte politiche, aiutiamolo ad amministrare nel miglior modo possibile”.

Cos’altro deve fare il consiglio comunale, oltre a chiedere secondo noi elezioni immediate?

“Il Consiglio Comunale si trova oggi a confrontarsi con una figura, il Commissario, di per sé politicamente asettica, con un profilo amministrativo/gestionale di natura ovviamente diversa rispetto a quella di un sindaco. È chiaro che le funzioni proprie di indirizzo e di controllo sull’operato della amministrazione attiva devono continuare. Non esistendo, almeno questo è l’auspicio, rapporti politici conflittuali all’interno del civico consesso, mi auguro che la rimanente parte di questo scorcio di legislatura sia informata a comportamenti di buon senso e di forte collaborazione con l’amministrazione della nostra città, che prevalga in tutti i consiglieri comunali il senso di responsabilità del ruolo istituzionale che ognuno ricopre e che è chiamato ad esercitare”.