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E’ stato un confronto civile, pacato e basato sul rispetto degli avversari quello svoltosi nella serata di giovedì al centro A.Fa.Di. tra i 3 candidati a sindaco della cittadina del gattopardo. Moderati dal presidente dell’Associazione famiglie disabili, Angelo Scicolone, i 3 candidati Rosario Bellanti, Stefano Castellino e Martino Falsone hanno risposto alle domande degli intervenuti senza alcuna polemica, mostrandosi interessati a comprendere meglio le problematiche quotidiane vissute dai disabili e dalle loro famiglie, legate alle difficoltà economiche del centro sociale, alle difficoltà di molti disabili ad effettuare le attività riabilitative a Palma, oltre a problemi più generali quali quelli legati alla presenza di barriere architettoniche in molte strutture ad uso pubblico.

Tra le domande  rivolte ai 3 candidati non poteva mancare quella relativa alla demolizione degli immobili abusivi. Sul punto Bellanti ha sottolineato come il fenomeno sia emerso anche a causa della complicità dello Stato. “L’edilizia abusiva a Palma è stata realizzata con il sudore e la fatica di tanti cittadini emigrati, anche se si è sviluppata un’edilizia in sovrabbondanza”. Per Bellanti c’è solo una possibilità: quella dell’integrazione delle case abusive nel territorio da realizzarsi attraverso l’adozione di un piano paesaggistico e di un progetto di riqualificazione urbana. Quindi ha annunciato che, se eletto, punterà a mettere in campo tutte le misure necessarie per “frenare le demolizioni”. Castellino non ha nascosto le responsabilità di chi ha costruito senza regole ma ha anche sottolineato come il sistema politico di allora abbia favorito l’abusivismo che a Palma “non è speculativo” ne di natura mafiosa, come, invece, si lascia intendere nel protocollo d’intesa siglato dal Comune con la Procura della Repubblica. “Noi cercheremo di salvare le prime case per lasciarle ai proprietari che dovranno, però, pagare un canone come avviene nell’edilizia popolare”, anche se fondamentale sarà il cambio della legislazione regionale. “Il Comune – ha concluso – ha altre priorità: tra le demolizioni e finanziare associazioni che forniscono i servizi noi preferiamo quest’ultime”. Anche per Falsone la questione deve essere affrontata a livello regionale. Per questa ragione “2-3 mesi fa abbiamo, su mia richiesta, aperto un tavolo tecnico con i deputati regionali. Il Movimento 5 Stelle è contrario all’abusivismo, ma io ho fatto capire come il fenomeno risalga a molto tempo fa”. Un intervento, quello regionale, necessario dato che “per le case entro i 150 metri dal mare non possiamo fare nulla, anche se stiamo cercando delle soluzioni”. Quindi Falsone ha dato la parola a Rosanna Sambito che, prima ancora di essere indicata come assessore, aveva condotto uno studio sugli effetti negativi delle demolizioni sull’ambiente che era stato inviato alla Regione e agli stessi candidati sindaco.

Tra le altre tematiche affrontate nel corso del dibattito quella del turismo, soprattutto con riferimento alla struttura ricettiva di Capreria che nessuno dei 3 candidati è intenzionato a permettere che possa essere trasformato in un centro per immigrati.