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Mappa ospedali Punto nascitaIl Presidente del Consiglio comunale Saverio Platamone, preso atto delle notizie pervenute da Palermo in merito all’imminente chiusura del punto nascite di Licata, e dopo le pesanti dichiarazioni rilasciate già ieri alla stampa, allo scopo di passare subito dalle parole ai fatti, si già messo all’opera indicendo una riunione della Conferenza dei Capigruppo consiliari per martedì prossimo, ed ha già sentito sia il Commissario Straordinario del Comune, Maria Grazia Brandara, che il Presidente della locale sezione del Tribunale dei Diritti del Malato, Maria Grazia Cimino, per individuare e mettere in campo ogni utile azione condivisa allo scopo di bloccare la decisione adottata dall’Assessorato Regionale alla Sanità.
insediamento Platamone“Allo stato attuale – sono le parole di Platamone – è impensabile che un’ambulanza possa raggiungere da Licata l’ospedale di Canicattì per prestazioni non eseguibili nel nosocomio licatese, e viceversa, sia per i lunghi tempi di percorrenza e principalmente per la scarsa qualità dell’arteria stradale alternativa da percorrere. Infatti, al di là della non condivisione del dettato normativo, occorre ricordare e precisare , ancora una volta, che l’attuale situazione viaria, come peraltro dimostrato dai recenti fatti di cronaca, non permetterebbe la piena attuazione delle “reti Sten e Stam”, mettendo in serio pericolo le puerpere ed i nascituri. Non e’ superfluo ricordare che il percorso alternativo esistente, pieno di curve e tornanti, a seguito del crollo del viadotto Petrulla, ha raddoppiato i tempi di percorrenza per raggiungere l’ospedale di Canicatti, come non è’ da non prendere in considerazione che la statale.115 che permette di raggiungere Agrigento e Gela è, purtroppo, ormai diventata una fabbrica di morte. Alla luce delle suddette considerazioni, in attesa delle decisioni che andremo a prendere martedì prossimo con i capigruppo, alla luce anche dei contributi che ci verranno dati dal Commissario e dalla d.ssa Cimino, certo della sensibilità alla problematica di chi di competenza, chiedo di rivedere il piano sanitario regionale al fine di garantire il diritto alla salute ed alle cure dei licatesi e di potenziare la struttura ospedaliera, ed in particolare i reparti all’uopo indispensabili. In questo contesto occorrerebbe rivalutare e rivedere la situazione del punto nascite che, per mia convinzione, per altro già tante volte manifestata a tutti i livelli istituzionali regionali e nazionali, dovrebbe rimanere attivo e potenziato anziché, a causa di decisioni assolutamente non condivise e non condivisibili, essere destinato alla chiusura non considerando che i suddetti problemi viari non saranno risolti a breve termine. Prima di concludere – afferma ancora il Presidente del civico consesso – mi preme ricordare che il Consiglio comunale si e’ sempre pronunciato, con atti deliberativi, contro la chiusura del punto nascite e che nella nostra Città si e’ riunita la VI Commissione regionale per discutere della problematica e sostenere la nostra tesi di mantenimento dell’importante servizio nascite all’interno del San Giacomo d’Altopasso”.

BrandaraDopo l’intervento registrato ieri a caldo, subito dopo essere venuta a conoscenza dell’avvio, da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità, delle procedure attuative della nuova rete ospedaliera, che prevedono, tra l’altro, anche la soppressione del punto nascite dell’ospedale di Licata, il Commissario Straordinario, Maria Grazia Brandara, questa mattina ha inviato una nota al Presidente ed ai Capigruppo consiliari del Comune con i quali concordare le iniziative da intraprendere al fine di ottenere il mantenimento dell’importante servizio. “L’imminente chiusura del punto nascita di Licata – si legge tra l’altro testualmente nella lettera – oltre che il nostro disappunto nel constatare che non sono state comprese le ragioni di un territorio che sin dal primo momento ha lottato, intraprendendo un’opera di sensibilizzazione, perchè mai avrebbe voluto rinunciare all’importante struttura, ed il rammarico per avere constatato che ci si trova a dovere sopportare il peso di ciò che da tempo si temeva, ci deve spingere ad affrontare la questione uniti e compatti”.
Pertanto, Brandara, ritiene che per salvare il punto nascite occorra programmare e concordare con il Consiglio Comunale tutte le azioni da portare avanti e che abbiano attraverso il coinvolgimento e la mobilitazione di tutte le forze politiche, le forze sociali, il mondo dell’associazionismo ed i liberi cittadini.
“La situazione di marginalità territoriale in cui oggi si trova Licata, – si legge ancora testualmente nella lettera – con il crollo del viadotto Petrulla che ha raddoppiato i tempi di percorrenza per raggiungere il Nosocomio di Canicattì e le condizioni di pericolosità della SS 115 unica percorribile per raggiungere Agrigento o Gela, ed il fatto che Licata, per motivi di opportunità, viene scelta dalle partorienti di tutto l’hinterland: Palma di Montechiaro, Campobello di Licata, Ravanusa, Riesi, Niscemi, ecc. devono essere gli argomenti principali da portare avanti a difesa del punto nascita di Licata”.
Da ciò la necessità di predisporre ogni azione utile anche per il coinvolgimento dei Sindaci e dei Consigli Comunali del circondario, per sperare di ottenere un risultato positivo a salvaguardia dell’importante struttura e a garanzia del diritto alla salute.

I gruppi consiliari Noi, Forza Italia e Insieme per Licata (composti da dieci consiglieri comunali) hanno intanto protocollato una richiesta di convocazione di un civico consesso urgente per la trattazione del punto legato alla chiusura del reparto.

Per la foto della mappa si ringrazia il nostro lettore Marco Angelo Zimmile