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rete_idricaIl dibattito sull’acqua pubblica ferve ovunque. Solo a Licata, per troppi giorni, è parso come se la legge regionale 19 non fosse stata approvata. Argomento tabù. Tanto che non si capisce ancora quale sia l’orientamento ufficiale del consiglio comunale riguardo all’uscita da Girgenti Acque. Mentre i licatesi, a interpellarli uno per uno, non avrebbero alcuna remora a rispondere che la gestione comunale dell’acqua o la costituzione di un libero consorzio pubblico è da preferire all’attuale gestione privata.

Da quando, una settimana prima di ferragosto,  è passata all’Ars la legge sul ritorno all’acqua pubblica, si è registrato in città il più assoluto silenzio su una questione che avrebbe dovuto invece interrogare la politica, i pochi partiti rimasti e ormai ridotti a semplici, momentanei comitati elettorali. A Licata si è mosso e ha gioito soltanto il Comitato civico e qualche storico sostenitore del diritto dei cittadini all’acqua pubblica e ad avere un depuratore efficiente.

angelo cambianoLa legge 19 – detto per inciso – ha tanti aspetti positivi, ma anche alcune ombre che abbiamo messo in rilievo in altre precedenti note. In cui abbiamo ricordato come il “caro bollette” e la qualità dell’acqua, l’efficienza del depuratore sono per i cittadini problemi tuttora insoluti. Un loro diritto è anche conoscere quanti e quali consiglieri sono favorevoli o contrari al mantenimento del rapporto con l’attuale gestore privato. E quanti stanno sollecitando il sindaco di Agrigento, Firetto, per la convocazione al più presto nella sua qualità di presidente provvisorio dell’Ato idrico dei comuni che ne fanno parte.

Il sindaco di Casteltermini Nuccio Sapia ha intanto convocato per domani nell’aula Giglia dell’ex provincia gli amministratori dei comuni dell’Ato idrico gestito da Girgenti Acque. “Per fare il punto – dice – sulla situazione”. E soprattutto per capire quanti comuni, entro i 90 giorni previsti dalla nuova legge, intendono assumere la gestione diretta del servizio idrico.

Il fatto che il sindaco di Licata Angelo Cambiano abbia annunciato, con una nota diffusa oggi, che la giunta parteciperà all’incontro voluto da Sapia, non solo rompe il lungo silenzio politico della città su una questione così importante come questa dell’acqua, ma è un segnale chiaro sull’opzione pubblica (o privata) cui le amministrazioni comunali sono chiamate nei tre mesi dell’entrata in vigore della legge. E dal comunicato del sindaco di Licata si evince la sua scelta del servizio pubblico e del pieno rispetto dell’esito del referendum del 2011.

(g.c.)

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