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800px-Pigna_-_Palazzo_Altieri_1020544Il Professore ci fa pagare l’Imu e risana le banche. Il Professore rende amaro il Natale ai cittadini, ma c’è chi lo ritiene salvatore della patria. E lo vuole ancora in campo: per continuare l’opera di risanamento finanziario, dare fiducia ai mercati e garanzie all’Europa. Sapete chi ha davvero tratto benefici dalla sua politica economica? Certo che lo sapete. Ma ve lo diciamo lo stesso. E lo diciamo anche a quanti fanno finta di non saperlo: i suoi sostenitori della prima e dell’ultima ora. Quelli che, sposando la sua Agenda, provano a salvare – non il paese, quello no! – la loro poltrona in parlamento. Fortemente a rischio. E allora avanti – transfughi di destra e di sinistra, centristi prosciugati e incartapecoriti, cattolici pronti a seguire le indicazioni politiche di Santa Romana Chiesa –, avanti con il grande centro moderato, con il listone Monti per l’Italia. Per l’Italia in Europa. Quell’Europa che salva le banche e affama i popoli della sua periferia mediterranea. Che ci ha diviso in Noi e Loro. Sì, anche se lo sapete, ve lo diciamo lo stesso chi ha ricavato benefici dalle politiche del rigore “montiano”. Sono i grandi istituti di credito italiani, cui nel biennio 2012-2013 verrà riservato un utile di dieci miliardi di euro. E mica lo diciamo noi, umili lettori di Steinbeck che non amava le banche della sua America, quella della Grande Depressione. Lo dice il rapporto Abi presentato al Fondo monetario internazionale. “Il rapporto delle banche parte dal 2011, – scrive il giornale online l’Infiltrato – quando Berlusconi era ancora al Governo. In quell’anno hanno chiuso con un disavanzo di 23,1 miliardi di euro. Con le tasse imposte dal governo Monti non solo è stato ripianato tutto il rosso dell’anno precedente ma si è arrivato a fatturare un utile di 4 miliardi di euro. Una differenza totale che è di 27 miliardi di euro (provenienti quasi tutti dalle tasse imposte agli italiani)… Il messaggio delle banche alla politica dovrebbe essere uno solo: Grazie Monti”. E tutto questo a fronte di un paese più povero, della disoccupazione che schizza all’11%, del nostro debito pubblico che sfiora i due miliardi di euro. Ma stavano per fallire, le banche, si obietterà. Vogliamo tutti fare la fine della Grecia? (Noi siamo Noi, come dicevamo sopra. Loro sono Loro. Non siamo uguali nella stessa Europa unita che si vuole costruire.) E forse che quando capitalizzano gli utili, quando le cose per le banche vanno bene ci guadagnano i cittadini chiamati a fare sacrifici e oggi con le tasche vuote per salvarle? Ecco, dunque, chi sta bene in questo Natale: le banche risanate dal governo tecnico. E chi sta male: i cittadini tassati dallo stesso governo. Quello che ha sbagliato persino sul numero dei lavoratori esodati. La votino a fine febbraio, i cittadini che non arrivano a fine mese e quelli che stanno peggio, l’Agenda del Professore. Votino il suo Listone. Non vorranno forse lasciare Casini e Fini in mezzo a una strada? Già lì, di italiani, ce ne stanno tanti. Troppi.

(g.c.)

Nella foto la sede dell’Abi