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10497966_711350885605466_5914522121496941155_oSi può trasferire il passato al presente? La ricerca dell’asso di denari per vincere a briscola. Un nuovo fronte di incognita pare profilarsi sull’affido alle capacità, alla inventiva e improvvisazione del singolo nella scalata al Palazzo di città. Un avviarsi ancora di questa modalità elettorale come strumento di propaganda e di consenso, che si rinnova.

Funzionerà anche questa volta questo schema?

1] Licata ha due realtà che pesano:

  1. a) il problema di essere il brodo di coltura di una mediocrità politica, che paralizza ogni cambiamento: il non potere dare vita a una amministrazione con i caratteri della normalità, come nel resto dei comuni italiani; l’ essere solamente un bacino elettorale extraterritoriale di tutti, tranne che per sè stessa..; la presenza di una politica che ha dato ai singoli e non alla comunità, fatta salva qualche rara breve eccezione.
  2. b) l’altra è la tangibile situazione della scarsa considerazione politica della città nella opinione delle istituzioni regionali,e di una immagine di ritorno deformata della città e dei licatesi.

Sorprende l’incapacità di analisi politica di fronte a questi due grandi problemi e sorprende l’incapacità della politica di parlare della sostanza delle cose. Ribaltare questo sistema e ricostruire daccapo è la prima domanda della città.

2]Il secondo problema è quello di una situazione inaccettabile: quella di parlare di aria fritta, risolvendo in  rissa tra persone, quello che dovrebbe essere una scontro di idee.

foto viabilita 02La seconda domanda attesa della citta è quella di una politica vera e seria,non fatta di chiacchere e di lotta  alla persona,offensiva anche della comune intelligenza.

Partire da una ricognizione del territorio e parlare alla gente delle problematiche della città,delle sue entrate e delle sue spese; di quale crescita e sviluppo si vuole apportare al territorio; su quali opportunità e orizzonti si intende traghettare il paese: dalle ferrovie all’Off-shore,dai servizi alle infrastrutture; di quali investimenti, a che  un’amministrazione non sia solamente vista come parassita ed esattrice delle tasse dal cittadino..etc..

3] Il terzo problema, ma non ultimo e prima in ordine temporale, è quello che alla gente non gliene frega  assolutamente nulla delle sigle, dei partiti, delle loro alleanze. C’è distanza tra tutto questo e la vita concreta.

La gente chiede la quotidianità di mangiare, abitare, vestirsi, curarsi, dunque lavorare; chiede occasioni, opportunità di lavoro; sostegno alle proprie attività per chi ha bottega, vivibilità e sicurezza per le vie della città.

La domanda che fa la città è quella di un modello chiaro ,nuovo ,che dia uno stop, al profilo socio-culturale della regressione che è in corso.

Porto dall'altoUn modello chiaro di stare dalla parte della gente nella tutela del territorio,del lavoro, della promozione del lavoro; nell’impedire il massacro del territorio e di categorie di lavoratori, di promozione e miglioramento dell’esistente , dei servizi e delle infrastrutture, di costruire insieme un futuro sostenibile, pianificato in un progetto di governo del territorio.

Un team di gente morale, competente, credibile, nuova, di tutte le appartenenze politiche e non, che sbarri la strada al solito analfabetismo di ritorno , è la domanda della città.

Parlare  una lingua nuova,innovata, che sappia lanciare una Idea , non utopica, di futuro della città;capace di portare un vento egemone, che lasci per sempre alle spalle un certo passato.

Un cambiare rotta nell’ avere dignità in un contesto politico-istituzionale regionale e nel dare soluzioni ai problemi della gente a livello locale .

Sono questi i piccoli passi nella direzione giusta per dare in un sindaco,in una amministrazione la pre-condizione di un cambiamento, che diventi tessuto vitale per il presente e il futuro di Licata. Il resto è tautologia.

Angelo Urso