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SiciliAcque denuncia i continui furti di acqua lungo la condotta Gela-Aragona. In un lungo documento indirizzato tra gli altri ai Prefetti di Caltanissetta e Agrigento, il Sovrambito espone le “enormi criticità causate da ignoti che per approvvigionarsi di acqua a scopo irriguo realizzano fraudolentemente allacci abusivi lungo l’acquedotto potabile”. Denuncia che segue di pochi giorni la presa di posizione di Girgenti Acque da parte del quale erano arrivate lamentele sull’insufficiente quantitativo arrivato. SiciliAcque passa ad indicare come avvengono i prelievi. “Il nuovo acquedotto – si legge nel documento – è già oggetto di attacchi da parte di chi ne vede la possibile fonte di soddisfacimento dei propri bisogni. Ignoti, coadiuvati da bravi impiantisti, hanno sperimentato un nuovo metodo di realizzazioni di allacci sotterranei con l’utilizzo di collari di presa specifici per acquedotti in ghisa, realizzando in poche ore (soprattutto nei notturni e nei festivi) deviazioni abusive di notevole diametro”. Secondo il Sovrambito diventa pure difficile “individuare questi allacci poiché ogni volta che viene avvistato personale di SiciliAcque, l’utilizzo delle classiche tecniche di correlazione elettroacustica è vanificato dall’immediata chiusura degli allacci”. I punti di prelievo vengono controllati da valvole piazzate a distanza e chi sottrae il liquido si avvale di vedette appostate in punti strategici. SiciliAcque spiega che “in alcuni casi l’acquedotto è stato trovato vuoto, con la sparizione di portate di acqua immense”. La società afferma ancora di “aver sporto diverse denunce ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia Municipale ma nessuna ha avuto effetti positivi”. La situazione è precipitata negli ultimi 15 giorni quando – come abbiamo avuto modo di sottolineare altre volte – non è più stato possibile rifornire il serbatoio di Safarello. “Nel tratto Gela San Leo e Licata Safarello – è l’amara constatazione di SiciliAcque – sono presenti prelievi abusivi di notevole entità che in taluni casi possono raggiungere la portata totalmente immessa in acquedotto di 95 litri al secondo”. Alla luce del problema, SiciliAcque ha richiesto un incontro alle Prefetture di Agrigento e Caltanissetta oltre che con i sindaci di Licata e Butera per trovare una “strategia d’azione comune per fronteggiare il fenomeno”.