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castellinoStefano Castellino, leader del movimento politico “Giovani di via Cangiamila”, e il fratello Giulio, attuale consigliere comunale, hanno preso parte sabato scorso a Palermo al laboratorio politico “Rimettiamo in movimento le idee, la Sicilia, il paese” organizzato da Amunì  (Associazione moderati uniti) il cui obiettivo è ricostruire i il centrodestra siciliano. Promotori dell’iniziativa l’On. Giusy Savarino e l’On. Giuseppe Catania, fondatore di Forza Italia in Sicilia nel 1994.

Le stesse difficoltà presenti a livello nazionale e regionale si possono ritrovare anche a Palma dove si assiste, ad una divisione tra coloro, si veda il Nuovo centrodestra del vicesindaco Daniele Balistreri, che stanno con forza e convinzione sostenendo l’amministrazione guidata da Pasquale Amato e coloro, i nascenti club Forza Silvio, che stanno facendo al contrario una strenua opposizione.

I fratelli Castellino hanno iniziato una serie di incontri, che proseguiranno con maggiore intensità nei prossimi mesi, per vedere se a Palma vi siano le condizioni per intraprendere un cammino comune del centrodestra in vista delle, comunque non vicine, elezioni amministrative. Una strada alquanto stretta che, secondo quando riferitoci da Stefano Castellino, pur essendo la via maestra, non sarà la sola che sarà perseguita nel supremo interesse del paese. Certamente l’iniziativa di “Amunì” potrebbe dare un impulso a questo difficile tentativo.

Nel corso del laboratorio i due fratelli, Stefano e Giulio, si sono occupati rispettivamente di agricoltura e turismo. “I nostri agricoltori – ha dichiarato l’ex assessore provinciale – possiamo definirli vittime della grande speculazione organizzata, della concorrenza sleale da parte dei paesi che si affacciano sulla sponda opposta del Mediterraneo, massacrati dal fenomeno della vendita sottocosto e di quello della contraffazione, nell’assenza totale di controlli legali e sanitari. Occorre –ha concluso Stefano Castellino – che la politica siciliana e nazionale affrontino con determinazione la drammatica condizione dei produttori per far si che l’agricoltura siciliana possa riprendere il ruolo di forza  che le spetta nel panorama dell’economia euro-mediterranea”.  Sul turismo il vicepresidente del consiglio comunale ha rilevato, invece, che “ per la nostra regione il turismo più rilevante è quello culturale ma il turismo organizzato di massa non pare compatibile con la fruizione turistica del gran numero dei centri minori”.