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BRUNO VECCHIOUn lungo passato nella politica: è stato consigliere comunale dal 1975 al 1992. Due volte assessore: prima al Personale e poi all’Annona e alla Polizia Municipale. Appassionato di calcio da sempre, il nuovo presidente Bruno Vecchio ha seguito il Licata anche nelle più lontane trasferte. Oltre all’impegno pubblico, ha alle spalle una onorata carriera alle dipendenze di Poste Italiane. È stato un volto noto dell’ufficio postale di Licata Centro. Ora inizia per lui una nuova avventura come dirigente sportivo per riportare la squadra gialloblu ai fasti di una volta.

Presidente Vecchio, come mai ha deciso di accettare l’importante incarico?

“Perché con un gruppo di amici sono stato spinto a non far scomparire il calcio a Licata dopo le vicissitudini dell’ultima stagione. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di impegnarci per soddisfare la grande fame di calcio che c’è ancora in città, ma soprattutto perché una grande tradizione di successi come la nostra deve durare. Durare sempre. Dobbiamo riportare i nostri tifosi allo stadio e riempire di nuovo le tribune del glorioso Dino Liotta”.

Cosa pensa della dirigenza che collabora con lei?

“Sono tutti animati di buona volontà e di grande amore per i colori gialloblù. Grazie a loro, il calcio sopravvive. Ho stima e fiducia nei confronti di tutti: dai nuovi soci che hanno investito in questo progetto dell’Accademia Licata, al Direttore Sportivo e all’Addetto Stampa. Tutti hanno grandissima esperienza avendo ricoperto in passato cariche dirigenziali”.

Della squadra cosa pensa, Presidente?

“Abbiamo un ottimo organico, composto di ragazzi abbastanza esperti per il torneo di Promozione. Li guida poi un allenatore davvero bravo come Alberto Licata, che non ha certo bisogno di presentazioni”.

Obiettivi?

“Il principale, come ho già detto, è quello di riportare la gente al Dino Liotta. Perché non si può immaginare la nostra città senza calcio la domenica. Poi quello di raggiungere subito la salvezza e poter disputare così un campionato dignitoso. Con un bel gioco, possibilmente. E con molte soddisfazioni”.

(g.c.)