Pubblicità

foto demolizione 03Si svolgerà oggi alle 16,30, presso il residence Manca in località Capreria, un nuovo incontro organizzato dal Comitato per la tutela della casa che vedrà la partecipazione del deputato regionale Girolamo Fazio promotore all’Ars di una legge che potrebbe salvare parte degli immobili abusivi che altrimenti potrebbero essere destinati alla demolizione.

La proposta di legge che sarà illustrata punta alla “Revisione della normativa relativa alle costruzioni nella fascia di 150 metri dalla battigia”, permettendo  l’ammissione al condono delle costruzioni realizzate abusivamente tra il 1976 e il 1991. Nel 1976, infatti la Regione aveva disposto l’inedificabilità nella fascia costiera. La norma, per essere vincolante nei confronti dei singoli cittadini, però, avrebbe dovuto essere recepita dai Comuni nei loro piani regolatori, prescrizione che, di fatto, è rimasta inapplicata. La disposizione ha spinto la Regione nel 1985 ad escludere dal primo condono edilizio quelle abitazioni. La legge punta ad eliminare la disparità di trattamento a danno dei cittadini derivante da un’altra norma regionale, varata nel 1991, considerata dalla giurisprudenza come “interpretazione autentica” del dettato del 1976, che stabilì che “le disposizioni dell’articolo 15, primo comma, lettera a,d ed e della legge regionale 12 giugno 1976 n° 78, devono intendersi direttamente e immediatamente efficaci anche nei confronti dei privati. Da ciò si deduce che, coloro che avevano costruito abusivamente prima del 1991, potevano ritenere di non aver infranto alcun divieto sulla distanza dalla battigia ma, invece, erano responsabili di aver costruito senza aver ottenuto la necessaria concessione edilizia.

La proposta del deputato regionale punta alla risoluzione anche del problema delle famiglie che vivono in costruzioni ormai acquisite al patrimonio dei Comuni e che, non avendo altra abitazione, resterebbero senza casa. Il disegno di legge prevede la possibilità di concedere il “diritto di abitazione” a determinate condizioni:  non essere proprietario di altro immobile idoneo a soddisfare le esigenze abitative;  reddito annuo non superiore a 31.884,48 euro; versamento dell’oblazione e degli oneri di urbanizzazione dovuti per la concessione in sanatoria;  la necessità  che il mantenimento della costruzione non ostacoli la completa attuazione delle previsioni contenute nel Piano regolatore del Comune il pagamento al Comune di un canone annuo.

Altro punto della proposta di legge è che le somme riscosse dai privati per l’ottenimento della concessione in sanatoria dovranno essere utilizzate dai Comuni per finanziare gli interventi di abbattimento nelle aree comprese nella fascia tutelata.