Pubblicità

Giano Bifronte” è il nome dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento e che ha visto 17 persone della Provincia (tra cui 2 licatesi) raggiunte da ordinanze del Giudice per le Indagini preliminari, Francesco Provenzano. I dettagli dell’inchiesta sono stati svelati dal procuratore Luigi Patronaggio.

Ecco le misure emesse dal Gip del Tribunale di Agrigento: per Antonio Vetro di Favara e Paolo Minafò il giudice ha disposto l’arresto in carcere. Arresti domiciliari per: Angelo Incorvaia e Valerio Peritore di Licata, Patrizia Michela Cristofalo, Nicola Galizzi ed Eccore Calamaio. L’obbligo di dimora è stato firmato nei confronti di: Antonio Milioti di Favara, Sebastiano Caizza di Campobello di Licata, Calogero Messana di Ravanusa, Gerlando Raimondo Lorenzano di Aragona, Angelo Sanfilippo, Pietro Carusotto, Luigi Di Natali, Vincenzo Scalise e Giovambattista Bruna, tutti di Canicattì.

A sentire l’accusa, gli arrestati si sarebbero rivolti a commercialisti e funzionari al fine di ottenere prestiti agevolati dall’istituto regionale Irfis, aggirando così i canali ufficiali.