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Una simile dichiarazione offende la Sicilia ed è autolesionistica per lo stesso candidato del Movimento 5 Stelle. Riflette Cancelleri prima di parlare? Davvero è convinto che i buoni manager per il sistema sanitario dell’Isola bisogna cercarli in altre parti d’Italia? E si rende conto dell’effetto di queste sue parole in libertà?

“È una provocazione – dice a Live Sicilia – che servirà a rilanciare il settore, non vogliamo che ci siano legami o parentele politiche con nessuno”.

Che la sanità siciliana sia una palude non c’è dubbio. Non c’è dubbio che la sua amministrazione sia stata pessima, frutto di scelte clientelari. Non c’è dubbio che la politica regionale abbia causato molti danni al settore. Lo dimostrano i risultati. Abbiamo sì centri di vera eccellenza che non hanno nulla da invidiare a quelli del nord, ma anche diffuse situazioni di vero sfascio di cui soprattutto i cittadini pagano le conseguenze. Tagli di risorse, carenza di personale medico e infermieristico, un certo modo di fare che tende a premiare nella scelta manager vicini a questo o a quel politico di governo: be’, questi sono fatti inoppugnabili. Così come i disagi di molti ammalati nelle corsie o al pronto soccorso sovraffollato. Così come la mancanza di barelle o lo stress quotidiano di operatori sanitari in numero sempre più ridotto. Per citarne alcuni.

Ma dire che i manager per mettere a posto il settore occorre cercarli altrove è un’enormità politica. E fa pensare che forse Cancelleri non vuole vincerle le elezioni regionali e che stia correndo solo per fare il secondo. Ci sono persone perbene in Sicilia tra cui scegliere e cui affidare un settore tanto delicato. Come ci sono persone poco raccomandabili nel resto del paese cui è meglio non affidare mai nulla.

E poi ancora questa distinzione tra ciò che è siciliano a vantaggio di ciò che non lo è, sinceramente un po’ ha stancato tutti. La famosa “linea della palma” (ricordate Sciascia?) da tempo ormai è venuta su nel resto del paese.

Gaetano Cellura