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Fortemente indignata dalla persistente carenza del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e dell’aggravarsi delle condizioni igienico – sanitarie del centro abitato e del territorio comunale di Licata, il Commissario straordinario Maria Grazia Brandara, nella qualità di rappresentante legale dell’ente, nel primo pomeriggio di oggi, ha controfirmato unitamente al dirigente del dipartimento Lavori Pubblici ed Urbanistica, per quanto attiene gli aspetti gestionali, Vincenzo Ortega, un esposto denuncia indirizzato alla Procura della Repubblica di Agrigento, nei confronti dei soggetti , che a vario titolo, che per legge sono tenuti a garantire il servizio.

I quattro soggetti, ai quali il Comune finanzia il servizio che sono tenuti ad erogare, sono l’APEA, la Dedalo in Liquidazione, la Dedalo gestione Commissariale e la SRR.

Oltre alla già pesante situazione attuale, il timore è che la stessa preludere ad un ulteriore periodo di interruzione del servizio, per come già verificatosi qualche settimana fa, con tutti le problematiche che ne derivano sia sotto l’aspetto del mantenimento della situazione igienico – sanitaria, sia per quanto concerne anche l’immagine del Comune.

L’esposto oggi inviato alla Procura, oltre ad un excursus di quanto accaduto dal mese di agosto ad oggi, contiene tutta una serie di allegati, grazie ai quali è possibile chiarire, senza ombre di dubbio i fatti registrai e, risalire alle responsabilità che, da parte della collettività, vengono addebitate al Comune, ed in particolare, sia a chi ne ha la legale rappresentanza, che il potere gestionale.

“Con questa ennesima azione – spiega il Commissario Maria Grazia Brandara – non intendiamo tutelare la nostra immagine personale, ma pretendere e garantire il rispetto dei contratti in essere, l’efficienza del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, del lavaggio e della disinfestazione dei cassonetti ed altro, il cui costo, peraltro, grava pesantemente sia sulle casse del Comune che dei singoli cittadini. E’ nostra ferma intenzione, andare avanti, pretendere ciò che ci è dovuto per legge e per contratto, e la valutazione, da parte della Procura, in ordine alla possibile sussistenza di condotte penalmente rilevanti, identificabili nella persistente o peggio prevedibile insufficiente, carente assente o interrotta attività del servizio”.