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La condizione di degrado e abbandono in cui versa uno degli immobili confiscati alla criminalità organizzata sul territorio di Licata è stata documentata dall’associazione A Testa alta. L’edificio è quello di corso Brasile, composto da un piano terra e da tre appartamenti da 150 metri quadrati ciascuno. “L’edificio di Corso Brasile – scrive A Testa alta – è stato trasferito nel gennaio 2003 al Comune di Licata per “finalità sociali”. Di fatto, dopo quattordici anni, il bene versa in stato di abbandono. Il piano terra, nel 2009, è stato ristrutturato con fondi EU per essere destinato a servizi socio-sanitari rivolti ai cittadini. Da allora, però, anche i locali di piano terra sono rimasti chiusi e inutilizzati, con conseguente danno erariale”. L’edificio è stato oggetto di un sopralluogo a cui hanno preso parte anche gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Licata. “Nonostante le nostre denunce, rivolte a Sindaci, Commissari Straordinari, alla Procura della Repubblica di Agrigento e all’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – continua A Testa alta – nulla è cambiato rispetto al passato. Ma noi cittadini dobbiamo continuare a vigilare, denunciare e agire attivamente, affinché questi beni vengano restituiti alla collettività al più presto e con la massima trasparenza. Un bene confiscato alla mafia non utilizzato è una sconfitta per lo Stato”. Le immagini raccolte all’interno dell’immobile di corso Brasile testimoniano una situazione di totale abbandono. Basti pensare che le piogge stanno arrecando danni strutturali all’edificio.