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Ha avuto sicuramente buon fine il progetto “Licata è storia”, realizzato durante la stagione estiva che ha permesso l’apertura contemporanea di siti archeologici e storici, dai rifugi antiaerei, alla Tholos di via Marconi, passando per il Chiostro Sant’Angelo, “contenitore” straordinario del nuovo Museo del Mare e dell’ esposizione permanente sullo sbarco alleato, fino alle visite del circuito relativo alle chiese del centro storico (chiesa e chiostro di San Francesco) per arrivare al novecentesco Teatro Re.
Una prassi ormai lunga, portata avanti a Licata già negli anni precedenti, con la partecipazione del Comune che di anno in anno ha sempre voluto ampliare l’offerta turistica, quest’anno, ad esempio, la grande novità è stata l’introduzione nel percorso di visita della splendida chiesa di San Francesco.
L’affidamento è avvenuto tramite un bando pubblico rivolto alle associazioni settore, è stato vinto dal Gruppo archeologico Finziade e dall’Associazione archeologica licatese, un modo intelligente per migliorare sempre più la sostenibilità e la gestione dei percorsi turistici. E’ stata rilevante anche la parte recitata dalla Pro Loco, la quale ha fornito un appoggio logisitco ai flussi turistici, basti pensare al supporto fornito dall’infopoint istituito proprio al Chiostro Sant’Angelo.
Il progetto ha avuto inizio il 20 Giugno, per terminare il 30 Settembre ed è stato declinato con aperture pomeridiane dei siti sopraelencati. I turisti, accompagnati dai soci delle associazioni hanno potuto godere delle bellezze che la nostra terra custodisce, all’interno di un percorso di visita ottimamente articolato.
I dati finali, fanno ben sperare: circa 1000 e passa visitatori, cifra a cui va inclusa la partecipazione dei gruppi di villeggianti ospitati dal Serenusa Village, sono stati accompagnatii, tra gli altri dal G.a. Finiziade per le strette viuzze del centro storico; tra il nuovissimo Museo del Mare e il meraviglioso trionfo del rococò che rappresenta la Cappella del Cristo nero, in Matrice, il tutto “coadiuvato” da una degustazione di prodotti tipici e allietato dalla visione di uno spettacolo di musica e danza popolare.
Il successo è stato letto ampiamente, nelle facce dei turisti che hanno attraversato la nostra città: essi hanno potuto apprezzare sia l’ottimo servizio offerto e l’accoglienza data dai volontari.
Purtroppo non sono mancate le segnalazioni del degrado che attanaglia il nostro centro storico, soprattutto per quel che concerne la zona del quartiere Marina.
Si sono verificati spesso quindi delle modifiche agli itinerari concordati, ma questa rimodulazione non ha comportato grossi “danni”; ai visitatori infatti è stato possibile visitare Villa Elena, il grande polmone verde della città del mare.
In ultima analisi è stato possibile verificare un crescendo delle presenze turistiche per l’appena trascorsa stagione, segno tangibile che la via percorsa è quella corretta.
Licata torna ad essere meta turistica interessante per comitive, famiglie e gruppi di giovani, dato che conforta l’ambiente all’interno di un quadro che da sempre ha visto un “turismo” estivo che è più frutto del ritorno dei tanti figli sparsi per il mondo che questa terra purtroppo ha.
Forse la posizione geografica, forse le sue peculiarità culinarie o il suo immenso patrimonio storico-artistico, fatto sta che la città ha vissuto di presenze “trasversali” dal Nord al Sud del Bel Paese.
Tra non poche difficoltà legate ad innumerevoli aspetti, c’è chi senza risparmiarsi, prova a trainare la propria comunità verso un avvenire diverso e meno tetro.
Certo, la città del Mare potrebbe vivere 365 giorni l’anno di turismo, ma per questa vitale prospettiva è necessario un serio e reale cambio di rotta da parte anzitutto della collettività tutta e in seconda battuta risulta necessario un apporto decisivo proveniente da amministrazioni e governance territoriale.
Il tutto per far si che Licata diventi, un vero e proprio faro all’interno di un comparto territoriale afflitto e piuttosto depresso.
Le premesse esistono.