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Abusivismo edilizio, nuovo intervento di Carmelo Pullara candidato alle prossime elezioni regionali.

È ormai nota alla cittadinanza di Licata la ricerca certosina, (fino al quarto grado di parentela!), di eventuali abusi edilizi commessi dai consiglieri comunali. Il lungo e minuzioso lavoro degli uffici preposti si sta completando e ora ci si chiede se si lederà la privacy di quanti, cugini di terzo e quarto grado, si troveranno nel fantomatico elenco esposto al pubblico ludibrio, come già fatto con l’intera vicenda. Questo l’ultimo fatto. Vorrei andare più a fondo, però. Qual è intanto la differenza fra “un abusivo” che a seguito di una legge sana l’abuso commesso, “un abusivo” che spera nella legge sanatoria ed un abusivo abusivo che, scoperto, rimuove l’abuso e fa finta di niente?
Chi può ergersi dal pulpito e accostare miseramente l’ “abusivo” al “delinquente”? E’ giusto che la politica, che dovrebbe difendere la comunità, acconsenta il verificarsi di tale accostamento riferendosi ai propri concittadini? E talvolta ammiccando i mass media sia essa stessa autrice di questo ingiusto connubio? E’ un delinquente colui che, in questi trenta anni, ha sanato la propria condizione edilizia a seguito di una legge che si è adeguata al cambiamento strutturale e sociale? Nascono e crescono oggi politicanti giustizieri e quelli dell’antimafia di facciata. Finti Eroi armati contro gli altri che giudicano e non guardano o non fanno guardare dentro le proprie case e quelle di primissima parentela….senza arrivare al quarto grado. E dall’antimafia parolaia, di cui ho già parlato, si passa all’antiabusivismo di facciata e finalizzato probabilmente a qualcos’altro. Ho da sempre sostenuto che la legge si adegua ai tempi, venendo incontro alle mutate esigenze economico/sociali. Da questo derivava la proposta Fazio. Persino un’istituzione come la Chiesa lo ha fatto, consapevole che l’anacronismo l’avrebbe resa inavvicinabile. Pur tuttavia i parolai si scagliano contro la proposta Fazio o similari.
E sul tema dell’abusivismo, in prima persona, ho sempre sostenuto che la strada maestra fosse la modifica della legge, che prendesse atto non solo del cambiamento politico/sociale degli ultimi trenta anni ma anche di un piano regolatore concepito e mai partorito: questo atto di modifica si chiama “Sanatoria”. A proposito Mi continuo a chiedere dove sia il Piano Regolatore del nostro Comune? E quello degli altri? E nel frattempo abbattiamo il privato. Lo strumento urbanistico avrà i suoi natali quando poco ci sarà da regolamentare urbanisticamente. Poi tra 30 anni qualcuno si ergerà dal pulpito e dirà che è colpa del passato. Ribadisco con fermezza ai parolai e ai bigotti che la “Sanatoria” non è un atto peccaminoso, come è stata dipinta dai mass media e dai nuovi e multistellati paladini della legalità! La Sanatoria è la modifica di una legge che sana gli abusi commessi. Essa stessa è legge!
In tal senso la nuova norma dell’agosto 2016 modifica la precedente alla luce di piani regolatori mai approvati e in virtù di una legge di trent’anni fa attaccabile da diversi fronti (dai privati ai quali prima non era diretta, da coloro i quali hanno costruito entro il 1991, da coloro che si appellano a piani regolatori comunali mai approvati).
Io stesso, (senza andare a scavare fino al quarto grado così evito la fatica a qualcuno) ho fatto opere non previste in un immobile di mia proprietà: per parti di esse ricorrerò al TAR, rimettendomi alla decisione del giudice, per un’altra parte mi adeguerò alla nuova legge dell’agosto 2016 che consente di ottenere i permessi in sanatoria se gli interventi risultino essere conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente, sia la momento della realizzazione degli stessi, sia al momento della presentazione della domanda.
Dunque, per intenderci, chiamatemi pure abusivo, ma anche uomo pubblico che si adegua alla legge, la rispetta e soprattutto ci crede veramente, senza fanatismi, demonizzazioni e dita puntate sul naso altrui, quando parenti più prossimi, o abitazioni che hanno ospitato la propria infanzia, sono state esse stesse oggetto di sanatoria o modifiche in corsa…..
Sono un uomo pubblico che non mette il bavaglio a nessuno dei miei avversari politici, che ambisce alla chiarezza, per se stesso e per gli altri. Questa la chiamo correttezza politica.
E nella totale onestà intellettuale che mi contraddistingue, mi difenderò da allusioni, strumentalizzazioni e bassezze che riguardano la mia persona, continuando a difendere la mia comunità fatta da gente per bene, nonostante “abusiva“, che con coraggio, costruisce col proprio lavoro quotidiano, laddove altri stanno distruggendo.. Ben diverso da ciò che fanno i giustizieri parolai, quelli dell’antimafia di facciata, o Il Grillo camaleonte che, per salvare la propria figliola Raggi, fa come Pinocchio, vende l’abbecedario a Mangiafuoco, cambia il regolamento a suo uso e consumo e reindossa le vesti del comico implacabile …….finché però non tocca a se’ o ai suoi.

Carmelo Pullara