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Qualcuno, in realtà più di uno, ma il sindaco innanzitutto, deve fare qualcosa per evitare altre esperienze di democrazia monca, di poteri senza contropoteri. Questo nuovamente rischia la città se il 28 febbraio non viene approvato il bilancio. Rischia – stando al recente pronunciamento del CGA – la decadenza del suo consiglio comunale e la permanenza del Sindaco e della giunta al cui controllo dovrebbe provvedere, per la seconda volta dal 2009 a oggi, un commissario straordinario.

Lasciamo perdere l’elenco degli errori commessi in questi due anni da chi amministra e da chi fa opposizione. Parlarne ancora vorrebbe dire una sola cosa: rinfocolare polemiche e scontri. Ciò di cui Licata è visibilmente stanca e di cui senza dubbio avrebbe fatto a meno volentieri.

Chiedo al sindaco Angelo Cambiano: è giusto andare avanti con un commissario straordinario a ogni piè sospinto? Non è il caso di fare invece una seria riflessione sullo stato della democrazia a Licata e sulla dialettica politica che ne è il sale? Una dialettica da un po’ di tempo compromessa?

Licata ha dimostrato carenza di leadership e soprattutto di classe dirigente. Non entro nello specifico delle responsabilità (chi ne ha di più, chi di meno): perché a noi cittadini sta a cuore soltanto un ricominciamento da qui alla fine della “consiliatura”. E soprattutto ora che uno dei due organi elettivi rischia di decadere. Interessa cioè un patto politico sottoscritto pubblicamente nel consiglio comunale del 28 febbraio prima del voto sul bilancio.

Cosa bisogna fare, caro Sindaco, in quel Consiglio? Cosa dovresti fare, secondo me? Si tratta di consigli ovviamente non richiesti. Libero quindi di non tenerne conto. Ma io penso lo stesso che il 28 febbraio dovresti assumere quel ruolo guida di cui si sente la necessità: e in un momento peraltro non facile, di forte contrapposizione politica e di perturbato clima sociale a causa delle demolizioni. Il tuo compito, in un frangente come questo, è di parlare apertamente alla città (come prima cosa) e di lanciare dei segnali positivi al consiglio comunale con una forte proposta politica. Che dovrebbe consistere in un semplice scurdammece o passato, resettiamo tutto nell’interesse di Licata e della sua democrazia sul punto d’essere dimezzata, con inevitabili e sgradevoli conseguenze. Dovresti chiedere a tutto il Consiglio di votare il bilancio impegnandoti a rispettare per l’avvenire tutte le scadenze in modo da dare ai consiglieri il tempo di valutarlo e (se necessario) emendarlo. Instaurare con lo stesso Consiglio un rapporto nuovo e di pari dignità istituzionale, sapendo che è sempre meglio averlo come interlocutore rispetto a un commissario. E infine chiedere quello stesso giorno al Consiglio un suo impegno pubblico non di poco conto: la rinuncia a ogni ipotesi di mozione di sfiducia nei tuoi riguardi per completare insieme i rispettivi mandati. Forse è tardiva un’apertura di questo tipo, ma non se ne vedono altre.

Gaetano Cellura