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Aumento Tari, interviene il deputato regionale licatese Carmelo Pullara.

E’ una pillola amara, che le famiglie non riescono a mandare giù, quella confezionata dalle amministrazioni comunali in merito alla gabella dei rifiuti solidi urbani, aumentata di oltre il 60%, nonostante il servizio sia alquanto carente e per lunghi periodi assente. Una famiglia media che lo scorso anno ha pagato 265 euro ora ne dovrà sborsare oltre 400 euro per lo stesso servizio. E’ un vero salasso per numerosi nuclei familiari, già in grave difficoltà economiche, con a carico i figli che non riescono a trovare un lavoro, che hanno rinunciato a curarsi, che non riescono a pagare le bollette di luce e gas o che sono nell’impossibilità a far fronte al pagamento delle rate di prestito, sottoscritto per le spese quotidiane. Come si possono aumentare le tasse se molte famiglie non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena? I Comuni non possono rivalersi sui cittadini per la cattiva gestione amministrativa degli anni passati: non possiamo sostenere ulteriori costi. Le inefficienze, le inadeguatezze, le scelte infelici delle presunte professionalità che popolano le amministrazioni e le aziende partecipate continuano ad essere a carico del contribuente. Ma adesso è arrivato il momento di andare a fondo: occorre controllare e accedere agli atti inviandoli alla Corte dei conti per l’intervento di competenza. Intendo capire e far ispezionare in merito a questi costi aggiuntivi. Incontrerò – per cominciare -il Commissario Brandara alla quale chiederò con forza adeguate spiegazioni sull’aumento di un milione di euro del costo della raccolta dei rifiuti rispetto al 2017 e chiederò altresì la necessaria rielaborazione delle tariffe Tari 2018 che non possono essere sostenute dai cittadini per un servizio totalmente inefficiente e inadeguato. Qual è inoltre lo stato di avanzamento del progetto differenziata?

Carmelo Pullara – deputato regionale