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”La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali!” Parole di Mahatma Gandhi, che, mai come adesso, appaiono opportune. Quotidianamente, veniamo travolti da terribili fatti di cronaca, aventi per protagonisti povere bestiole. Ciò che distingue l’uomo dall’animale è la ragione. Ma, davvero, possiamo parlare di ragionevolezza dell’uomo?” Ciò che i Nazisti  hanno fatto agli Ebrei, gli umani lo stanno facendo agli animali” sentenziava, del resto, Isaac B.Singer. Non occorre andar lontano, accendere la tv o sfogliare un quotidiano, per sbalordirsi dinanzi a cagnolini inermi,vittime di un destino violento e della furia omicida dell’uomo, quello stesso uomo che dovrebbe rappresentare il suo migliore amico. Anche Licata, stando ai recenti episodi di avvelenamento di animali, versa il suo tributo di sangue. Possiamo continuare a chiudere gli occhi dinanzi a simili fatti? Possiamo permettere che le vie della nostra città diventino mattatoi a cielo aperto? Se è vero che la moralità di un popolo si giudica dal modo in cui tratta i suoi amici a quattro zampe non possiamo, di certo, vantare alcun primato.

Clelia Incorvaia