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Il 28 febbraio è ancora lontano ma, dopo qualche giorno di tregua, è ripresa la noiosa tiritera di comunicati stampa da una parte e dell’altra sul bilancio di previsione 2016. Eccone 2: uno di 11 consiglieri di opposizione (mancano i consiglieri del Pd) e la replica dell’assessore al bilancio Luigi Cellura.

Ci pare, a leggere certe dichiarazioni che, in attesa che venga approvato il bilancio, si stia speculando un po’ troppo: l’assessore Cellura parla di blocco dei servizi a domanda individuale come la refezione scolastica, quando sa benissimo che, trovandoci in esercizio provvisorio ed in base all’armonizzazione contabile, si lavora in dodicesimi e viene considerata la spesa relativa all’anno precedente del bilancio pluriennale 2015-2017.
L’assessore Cellura forse dimentica che il Sindaco ha lasciato la città senza Giunta per ben quaranta giorni, giorni in cui la città è rimasta paralizzata e la refezione scolastica è stata assicurata ai nostri bambini solo per una settimana da settembre a Natale. Sappiamo tutti, poi, che il Piano delle alienazioni non rappresenta che un’esigenza contabile che mira a far quadrare il bilancio. Come? Inserendo immobili di cui il Comune si vuole disfare vendendoli nel triennio. Tutto condivisibile; se non fosse che, di tutte le entrate stimate nel Piano, poco o nulla sarà da considerare entrata reale e non fittizia. Per fare un esempio, l’anno scorso, su sei milioni di entrate presunte nel piano di alienazioni, abbiamo incamerato zero euro; anche per questo motivo, dunque, e di certo non per strategie politiche -quelle le lasciamo volentieri all’amministrazione Cambiano- abbiamo chiesto di ritirare il Piano delle alienazioni, per sperare di vedervi, piuttosto, inseriti immobili che hanno serie possibilità di essere venduti.
Altro che strategia politica: qui parliamo di atti propedeutici al Bilancio previsionale e pluriennale che andrebbero approfonditi anche con riguardo alla stima degli immobili. Abbiamo anche evidenziato l’inserimento di immobili come l’Autoparco e altri locali e depositi comunali che non dovrebbero essere estromessi dal patrimonio indisponibile, perché nell’ottica di gestire i rifiuti, sia in forma esternalizzata o internalizzata, sarebbero di certo indispensabili e non ci farebbero incorrere in eventuali violazioni di legge per fitti passivi non necessari. Ancora: nel Piano delle alienazioni approvato in Giunta, non esiste alcun riferimento alle valorizzazioni, ma solo alla alienazione degli immobili e quindi, non avendo i consiglieri elenchi separati degli immobili da dismettere o da valorizzare, non sono messi nelle condizioni di capire quale sia il fine di valorizzazione cui si tende, e ciò dimostra che la proposta di delibera sia stata redatta per esclusiva esigenza contabile, disattendendo la ratio della normativa che mira, invece, attraverso questo atto propedeutico al bilancio, al riordino, alla gestione e alla valorizzazione del territorio. Per tutti questi ed altri rilievi che abbiamo posto all’Amministrazione ci è sembrato doveroso chiedere il ritiro dell’atto. Per di più abbiamo rilevato dal verbale della prima commissione letto in aula, che anche un consigliere vicino al sindaco aveva espresso diversi dubbi ed evidenziato criticità in merito a questo piano delle alienazioni e ciò non ha fatto altro che confermare i dubbi dell’opposizione. Ma oramai sappiamo che l’amministrazione e’ del tutto refrattaria agli indirizzi del Consiglio Comunale tutto, e non fa altro che cercare di mortificarlo e svilirlo.
Non potremo che chiedere al Presidente, dunque, di convocare presto una commissione congiunta o conferenza capigruppo per avere ulteriore modo di approfondire il Piano delle Alienazioni e cercare di capire se vi siano ancora margini di manovra per ottimizzarlo, nella direzione di inserire immobili che hanno reali possibilità di essere dismessi, nonché visionare planimetrie, conoscere i dati catastali ecc… e capire meglio come e’ stato determinato il valore economico degli immobili.
Stiamo anche valutando di inviare una nota in merito alla Procura della Corte dei Conti. Nel piano triennale opere pubbliche, inoltre , oramai ridotto a mero ‘libro dei sogni’, è inserito il progetto di costruzione di un mercato ortofrutticolo con finanziamento privato pari a 28.168.000 euro; nel documento dell’Amministrazione che andrà presto al vaglio del consiglio comunale, si legge anche che ‘il mercato esistente costruito negli anni 50 all’interno del centro abitato risulta insufficiente e tecnicamente inadeguato alle nuove esigenze. Orbene, nell’attesa e nella speranza che si possa incrementare questa importante attività economica con mercati quanto più capienti, efficienti e diversificati, poiché da notizie di stampa abbiamo saputo che il dirigente generale dell’assessorato regionale delle Attività Produttive ha scritto al Comune per invitare l’ente ad adeguare subito, ed a ripresentare, il progetto di ristrutturazione del mercato ortofrutticolo di via Giarretta, pena la perdita del finanziamento che è già pronto per essere erogato, chiediamo: Cosa ha intenzione di fare il Sindaco con il Piano triennale delle opere pubbliche in cui non è stato inserito quel progetto? Sarebbe o no il caso di ritirare anche tale documento propedeutico al bilancio e proporlo ai consiglieri una volta ottimizzato con l’inserimento del progetto di ristrutturazione del mercato ortofrutticolo di via Giarretta? Non vorremmo che accollasse addosso al Consiglio pure la propria responsabilità di non aver potuto o saputo intercettare finanziamenti.

L’opposizione: Russotto Giuseppe, Scrimali Calogero, Munda Pietro, Bennici Giada, Moscato Francesco, Callea Violetta, Termini Laura, Grillo Maria Antonietta, Di Franco Piera, Terranova Antonio, Vincenti Antonio

Questa la replica dell’assessore al Bilancio, Luigi Cellura.

Ho letto il comunicato di 11 Consiglieri Comunali che asseriscono che io stia strumentalizzando la loro volontà di ritardare con ogni pretesto la discussione del Bilancio previsionale 2016-2018. Premesso che non è mio costume la polemica, io avrei volentieri evitato lo stucchevole ripetersi di comunicati e risposte se non fossi stato tirato in ballo con argomenti tecnicamente inesatti. Mi stupisco infatti che dei Consiglieri Comunali non conoscano la differenza tra esercizio provvisorio, dove si può lavorare in dodicesimi sugli stanziamenti del secondo esercizio dell’ultimo Peg approvato (e non il precedente come asserito dai Consiglieri che non hanno considerato l’introduzione della nuova legge di armonizzazione contabile) e gestione provvisoria, che è la situazione nella quale ci troviamo in attesa dell’approvazione del Bilancio e che, ribadisco, impedisce l’erogazione dei servizi non obbligatori. L’informarsi sul quadro normativo di quello di cui si discute ritengo sia il minimo per chi svolge una funzione pubblica e lo dico non per fare il “professorino”, dato che io sono il primo che ammette di non avere un’esperienza tale da muovermi agevolmente nell’ambito della finanza pubblica, ma perché è mia abitudine, prima di lanciare un’accusa a chiunque altro di mentire o di speculare, di verificare se quello che affermo corrisponde a verità di legge.

Riguardo al Piano delle Alienazioni, non voglio entrare nel merito delle valutazioni tecniche espresse, ma alcuni dubbi mi sorgono e mi fanno avvertire anche queste come valutazioni strumentali. Perchè i dubbi non sono stati espressi in sede di approvazione del precedente Piano di Alienazione che è grossomodo uguale al presente e che è stato votato dai Consiglieri? Ammesso che si sia cambiata idea, perché i dubbi non sono stati espressi dal 25/11/2016, data di approvazione in Giunta del Piano delle Alienazioni, al 02/02/2017 disertando ben 4 Convocazioni del Consiglio Comunale dove avrebbero potuto esprimere liberamente tutte le remore e risparmiare tempo? La mia azione concreta in questi pochi mesi è sempre stata tesa al coinvolgimento di tutti i Consiglieri Comunali in scelte ed anche in programmazione, perché è un metodo in cui continuo a credere profondamente. Smettiamola tutti con le polemiche, ai cittadini queste cose non interessano. Lavoriamo per ridare dignità a questa città con la programmazione e con la risoluzione dei problemi. Avvertiamo come licatesi e come amministratori i disagi che vive Licata, chiediamo solo un poco di pazienza ai cittadini affinchè si vedano i risultati di quanto programmiamo ogni giorno, lavoro spesso interrotto da situazioni contigenti: chiusura della discarica, manutenzione stradale resa ostica da lavori continui e svolti con irresponsabilità e altro che sono sotto gli occhi di tutti. In questo la collaborazione dei Consiglieri sarebbe preziosa e devo dire che in questo senso alcuni segnali mi fanno ben sperare nell’auspicio che, chiuso il capitolo Bilancio previsionale 2016-2018, si possa ricominciare a discutere di programmazione dell’attività amministrativa per il rilancio di Licata.

Luigi Cellura – assessore al Bilancio