Un po’ di rispetto almeno per Renato Guttuso. Il suo quadro La Vucciria,esposto nel padiglione Italia, ha goduto (si fa per dire) della presenza di pochi visitatori. Cosa c’entri l’arte – e qui si tratta di grande arte – con la musica spacca timpani di questo padiglione qualcuno degli organizzatori geniali dell’Expo di Milano ce lo dovrà spiegare. E poi, magari, chiedere scusa alla Sicilia per quest’altro affronto.
Un quadro va osservato in silenzio, non certo nel frastuono e nel disordine, nella confusione di una fiera mondiale tanto strombazzata e buona finora a fare solo danni d’immagine. Soprattutto alla Sicilia, il cui padiglione (sporco e allagato) non è ancora degno di accogliere i visitatori. E dire che doveva rappresentare non solo l’Isola, ma tutta l’area del Mediterraneo.
Rosario Crocetta pensa di correre ai ripari nominando un comitato di esperti da affiancare a Dario Cartabellotta, reo di non averlo avvertito in tempo di quanto stava succedendo e del trattamento riservato alla Sicilia dagli organizzatori dell’Expo. Ma ormai il danno è stato fatto: Cartabellotta con scopa e paletta a ripulire quello che doveva essere un bio cluster e una Sicilia trascurata e messa ai margini dell’Esposizione.
Il fatto è, caro Governatore, che scaricare sempre sugli altri le responsabilità non cambia certo la situazione. E questo è, se la si vuol dire tutta, un altro fallimento del suo governo. Da cittadini sappiamo solo una cosa: che la Sicilia, i suoi prodotti, la sua cultura vanno valorizzati. E che, senza una buona regia e una buona preparazione, ogni lavoro è destinato all’insuccesso. E a Milano, purtroppo, è avvenuto qualcosa di più. A Milano abbiamo solo fatto una gran brutta figura. Un po’ per colpa degli organizzatori dell’Expo, che ci hanno ignorato. Ma molto è dipeso anche dalle nostre responsabilità. Cerchi almeno, caro Crocetta, di levare la sua voce a difesa del valore dell’arte e della grandezza di un pittore come Guttuso relegato nel padiglione più assordante.
Gaetano Cellura