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foto operazione 15Nuovi risvolti nell’iter giudiziario scaturito dall’inchiesta “Catene Spezzate” con la quale i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Licata con il coordinamento della Procura della Repubblica di Agrigento hanno portato alla luce casi di presunte violenze sugli ospiti della casa di accoglienza Suami Onlus di via Gela indagando otto persone. Almeno un paio degli indagati avrebbero dato la propria disponibilità a collaborare con la Giustizia e a patteggiare la pena. L’unica persona finita agli arresti domiciliari, la licatese Caterina Federico difesa dall’avvocato Di Cara, ha presentato richiesta di scarcerazione al tribunale del Riesame di Palermo. I giudici del capoluogo dovrebbero depositare nelle prossime ore la loro decisione. L’udienza nei confronti di Salvatore Lupo è invece in programma il prossimo 10 febbraio. In questo caso non si tratta però di una richiesta di scarcerazione in quanto Lupo non è stato sottoposto ad alcuna misura cautelare se non quella relativa alla misura interdittiva del divieto di esercitare l’ufficio direttivo di amministratore della “Suami – Società cooperativa sociale Onlus”, la cui struttura è stata sottoposta a sequestro preventivo. A Giovanni Cammilleri è stato intanto revocata la misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Agrigento.