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Acqua, pubblichiamo un intervento del candidato licatese alle prossime elezioni regionali Carmelo Pullara.

La questione acqua è annosa, articolata e complessa ed ha visto gli italiani esprimersi attraverso un referendum nel 2011, per riportare la gestione del servizio in mani pubbliche. Nell’ambito agrigentino, si è vissuta una realtà dove 16 comuni si sono ribellati e non hanno consegnato le loro reti , i loro serbatoi e le loro strutture al Gestore Unico, mentre gli altri 27 comuni, tra i quali Licata, ormai da dieci anni , sopportano questa gestione del privato che non poche lagnanze ha prodotto e che ha visto scendere in campo la Magistratura, in maniera molto pesante, con il sequestro di oltre una dozzina di impianti di depurazione, oltre ad altri procedimenti giudiziari legati a contributi , previsti per legge, che il Gestore si presume abbia gestito non chiaramente. Al di là di queste premesse, la Regione Sicilia aveva, nel 2015, emanato una legge, la 19, per regolamentare il servizio Idrico. La stessa è stata immediatamente impugnata dallo Stato e a maggio del corrente anno si è avuta la sentenza da parte della Corte Costituzionale che nei fatti ha quasi del tutto smantellato la stessa, senza che la Regione Sicilia si fosse costituita nemmeno in giudizio a difesa della propria legge. Detto questo, secondo noi, occorre operare su due livelli, uno regionale e l’altro a livello Territoriale. Il primo passo da compiere è verso l’ATI Idrico che riappropriandosi delle proprie prerogative deve andare, stante come stanno le cose, verso la rescissione contrattuale, così come diverse Associazioni le stanno insistentemente chiedendo, per gravi e ripetute inadempienze. Occorre però che dette inadempienze vengano fatte emergere da tecnici esperti e qualificati. I risultati di queste indagini devono costituire delle relazioni che date in mano ad uno Studio Legale, costituiscano la base di un percorso che porti alla rescissione contrattuale.
Preliminarmente occorre che, in autotutela, si provveda alla sospensione del Canone Idrico e poi dopo al suo rimborso, se è vero come pensiamo che sia vero, che gli impianti non hanno mai funzionato.

Carmelo Pullara