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Palazzo-della-Provincia1Sentire che mancano i soldi per i buoni pasto e che – cosa più allarmante – gli stipendi sono garantiti fino a giugno dà la misura non solo del vuoto progettuale in cui si trova oggi l’ex Provincia regionale di Agrigento, ma anche dell’incertezza economica e delle prospettive di lavoro dei suoi dipendenti.

Il governo Crocetta ha abolito per primo le province in Sicilia (facendosene vanto). Ma da allora tutto è stato confusione, incapacità di ridare un nuovo assetto – politico e burocratico – all’ente e alle sue nuove competenze. Oggi le Province continuano ad avere compiti gestionali che non possono più svolgere, prive come sono ormai delle necessarie risorse economiche. E se mancano i soldi per pagare gli stipendi, figuriamoci come deve essere la situazione degli altri capitoli di spesa da cui dipendono la manutenzione, la messa in sicurezza di strade e scuole e il futuro del Cupa cui guardano, con preoccupazione e speranza, gli studenti universitari della provincia.

Marcello Maisano è il terzo commissario nominato in pochi mesi. E si sa già quanto il suo mandato sarà breve, sino al 31 luglio. Cosa potrà fare? Meno dei suoi predecessori, considerate le oggettive difficoltà finanziarie dell’ente.

Ma la cosa più importante è capire cosa vuol fare il governo regionale da qui al prossimo luglio dopo la bocciatura da parte dell’Ars dell’articolo sui Liberi consorzi che dovrebbero sostituire le province. Mancano un progetto chiaro e una volontà politica precisa: non solo da parte del Governatore, ma dell’intera Assemblea regionale, fortemente divisa su una questione – quella dei Liberi consorzi – che non può più essere rinviata di mese in mese.

Abolire senza riformare. Commissariare gli enti dopo averne liquidato con troppa fretta il personale politico che li gestiva attraverso il consenso elettorale dei cittadini si è rivelato solo un salto nel buio pesto. Purtroppo uno dei tanti compiuti dal paese (e dalla regione) in questa stagione di riforme sbagliate: da quella del lavoro a quella elettorale e a questa delle province.