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Diga_Gibbesi__siciliaRiceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa emessso dalle sigle sindacali Cisl e Cgil.

E’ con vera indignazione e irritazione che le organizzazioni sindacali Cisl e Cgil di Licata, denunciano la più totale assenza di interesse, l’ incapacità o non vogliamo pensare ad altro, di più indicibile, nei confronti dei funzionari regionali che si stanno occupando dell’ iter procedurale per la pubblicazione del bando per la realizzazione del progetto di canalizzazione dell’ acqua della diga Gibbesi ed invitano gli stessi a dimettersi, dopo aver pubblicato il bando e chiedere il trasferimento ad altre funzioni, perché pericolosi e costituenti ostacolo al diritto al riscatto e alla volontà di rinascita economica e sviluppo di questo nostro martoriato comprensorio. Rammentiamo, a chi l’ avesse dimenticato, che in data 6 settembre presso la Sala convegni del Carmine, l’ Assessore Regionale all’ Agricoltura,  pro tempore, Francesco Aiello, accompagnato dal direttore del dipartimento infrastrutture dello stesso Assessorato, dott. Dario Cartabellotta, vennero a confermarci che la settimana successiva avrebbero provveduto a far pubblicare il bando in questione e già allora eravamo in forte ritardo. Da allora sono passati, immotivatamente, altri sei mesi ed ancora tutto tace. Ci chiediamo: Se questi sono i tempi solo per la pubblicazione di un bando per una progettazione, come stupirsi se sono passati vari decenni da che la diga è completa e di quell’ acqua a Licata non è arrivata nemmeno una goccia! E’ necessario far pulizia, rimuovere chi non è capace, rimuovere chi ha interessi diversi, rimuovere chi ancora oggi ostacola il riscatto sociale e civile di una terra che ha bisogno di giustizia, legalità e di buone pratiche perché è contro gli interessi nostri e dei nostri figli. Sono queste le conseguenze di metodi e modi di fare che non tolleriamo più ed è per questo che denunceremo in tutte le sedi opportune chi pone ostacoli al riscatto di questa nostra terra, allo sviluppo di questa nostra terra, al futuro dei nostri figli. Non è più ne giustificabile ne scusabile una dilatazione dei tempi che sono andati molto oltre il tollerabile e l’ immaginabile e non escludiamo nulla, a priori, per tutelare gli interessi dei lavoratori di questa nostra terra martoriata. Pubblicate il bando, ora e poi dimettetevi.

Salvatore Licata e Onofrio Marino