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Dedalo-ambiente-gli-operatori-incrociano-le-bracciaCome dice Gery Palazzotto nel suo Trentarighe, la battaglia sull’immondizia se si perde, la si perde tutti insieme. Compresi noi cittadini, che in generale ce ne freghiamo di non sporcare la città (le città). E così siamo insieme vittime e corresponsabili dell’immondizia mai tolta dalle nostre strade, l’immagine peggiore  offerta ai turisti, ai licatesi emigrati che tornano per l’annuale mese di vacanza.

Ma il principale responsabile delle condizioni in cui versa Licata è chi ha istituito le società d’ambito, fallimentari sul piano gestionale, costose, inefficienti e da diverso tempo in liquidazione. Senza che alcuno avvii la procedura per porvi fine, sostituirle con società efficienti (i cui bilanci siano quanto meno in pareggio) e meno care per i cittadini. Oppure con il ritorno alla gestione in house del servizio di raccolta dei rifiuti.

È utile ricordare quanto la gestione commissariale di Licata abbia aggravato il problema. Licata non ha mai brillato per pulizia (e ce lo ricorda anche una vecchia poesia di Nino Marino): ma è difficile, con tutti gli sforzi della memoria, vederla più sporca di adesso. Ci sono strade, quartieri, piazzette dove chissà da quanto tempo non passano operatori e mezzi della Dedalo. E parliamo di zone della città molto abitate: quelle zone che non sono vicine al centro, ma che non sono neppure in periferia. Ammesso esistano differenze o priorità di trattamento tra l’uno e l’altra. Perché la pulizia di una città o è generale o non serve. Tutti i cittadini pagano allo stesso modo il servizio. E tutti hanno il diritto di vedere il risultato pratico del costo salato delle tariffe Tari imposto.

Ci sono strade del centro storico, nel quartiere Marina, che cinquant’anni fa erano molto più pulite di adesso. Allora le case erano abitate, alcune strade non erano vuote come adesso, c’erano bambini che giocavano, padri che tornavano dal lavoro, madri che stendevano la biancheria dopo averla lavata nella pila, c’era gente che passava a piedi o in bicicletta. C’era la mattina il netturbino con la ramazza; e gli stessi residenti avevano tutto l’interesse a tenere pulito, lavandolo, lo spazio vicino alle loro case. Provate a fare un giro adesso in via Monte Rosato, vicolo Mento, nelle stesse vie Lunga e Donn’Agnese, e avrete in miniatura il quadro generale della sporcizia della città, e anche del suo spopolamento e abbandono.

Eppure, sono strade dalle quali passa qualche bagnante, qualche nostro emigrato di ritorno. Una città turistica, con il mare, la spiaggia cittadina e il porto turistico a poca distanza dovrebbe preoccuparsene.

Sentire dall’assessore Carmelo Sambito quanto gli è stato appena comunicato dalla Dedalo – un aumento di 500 mila euro per il 2015 del costo del servizio – ci indigna da un lato, e dall’altro ci fa toccare con mano quanto disastrose siano state le società d’ambito per le tasche dei cittadini licatesi vessati dalle bollette e quanto inutili sul piano dell’efficienza e dei risultati conseguiti.

In quest’ultimo anno di assenza della politica a Licata cosa hanno fatto i due commissari straordinari mandati da Crocetta? Hanno consegnato alla nuova giunta e al nuovo consiglio comunale una città degradata, impresentabile. Della sua pulizia, è vero, possiamo lamentarci anche con i migliori sindaci del passato. È stata sempre il nostro punto debole, ma ora al danno si aggiunge anche la beffa di sentirci dire che, a fronte di una città mai forse così sporca, è pure aumentato il costo del servizio.

E allora si torni a quello in house al più presto. Si esca dall’immobilismo e dagli errori di certe politiche regionali del passato. Ci sia data finalmente una città pulita, in linea con le sue ambizioni turistiche e rispettosa dei propri cittadini. Soprattutto di quelli che sempre fanno la loro piccola parte per non sporcarla.

Gaetano Cellura